Perché alcune squadre non possono acquistare determinati giocatori per vincoli burocratici? Scopriamo come è cambiata quest’anno la regola relativa agli acquisti dall’estero di calciatori extra-UE
Se c’è una parola che accende le discussioni tra i tifosi e anima le strategie dei direttori sportivi in Serie A, è “extracomunitari”. Il termine non è nuovo, ma le regole che lo circondano hanno preso una piega interessante, soprattutto ora che il mercato di gennaio è entrato nel vivo. Le norme attuali, già attive da mesi, continuano a influenzare profondamente le scelte delle società, con effetti evidenti nelle trattative.
Attualmente, ogni club di Serie A può tesserare fino a due calciatori extracomunitari per stagione. La grande differenza rispetto al passato è che non è più necessario liberare un posto trasferendo all’estero un extracomunitario già tesserato, svincolandolo o attendendo che acquisisca la cittadinanza comunitaria. Una semplificazione importante, che ha allineato l’Italia a campionati come la Spagna e la Francia, dove la gestione di questi slot è più flessibile.
Vale la pena ricordare che queste restrizioni si applicano ai calciatori provenienti da federazioni estere. Per i giocatori extracomunitari già tesserati in Italia, il mercato interno non ha alcuna limitazione numerica. In sostanza, se un club vuole acquistare un talento brasiliano dalla Premier League o un giovane ivoriano dal campionato belga, deve tenere conto di questi due slot. Ma se si tratta di un trasferimento da un’altra squadra italiana, nessun problema.
Le norme attuali prevedono comunque che il numero di calciatori extra UE debba essere condizionato anche dal numero di calciatori extracomunitari già presenti in rosa, come nella spiegazione che vi riportiamo di seguito:
Un’altra regola specifica riguarda i calciatori britannici e quelli albanesi: se ne discuteva già nel 2023, poi è passata la norma che ogni club può tesserare come comunitario un solo giocatore con cittadinanza britannica o albanese proveniente dall’estero per stagione. Questa misura, adottata per rispettare le normative italiane sui flussi di lavoratori stranieri, non si applica ai calciatori britannici già tesserati in Italia, che possono trasferirsi liberamente tra club della Serie A.
Cosa implica questa regola? Che alcuni calciatori di cui si sta parlando molto in queste settimane sono comunque vincolati a ciò che accade all’interno delle liste dei vari club di Serie A. Ad esempio va da sé che squadre che hanno già acquistato calciatori dell’Albania o della Gran Bretagna (che siano inglesi, scozzesi, gallesi o nordirlandesi) quest’estate non ne possono acquistare altri né possono prenderne due in contemporanea in questa sessione, altrimenti il secondo andrebbe a riempire uno slot destinato agli extracomunitari.
Entriamo più nello specifico con notizie fresche: in queste ore sembra essere decollata la trattativa che porterebbe Kyle Walker al Milan. Come abbiamo già visto, questo affare bloccherebbe l’eventuale operazione Rashford di cui si è tanto parlato ad inizio gennaio e della quale aveva parlato anche Ibrahimovic definendola “complicata”.
Lo stesso Rashford sarebbe bloccato anche per un possibile trasferimento al Napoli, visto che gli azzurri questa estate hanno già preso lo scozzese Scott McTominay e hanno occupato uno slot extracomunitario con l’altro scozzese Gilmour. Per questo l’attaccante del Manchester United non potrebbe vestirsi d’azzurro se non la prossima estate visto che il club di De Laurentiis ha già impegnato tutti gli slot extra-UE, a meno di cedere Kvaratskhelia che, figurando anche lui come “extra”, libererebbe lo slot necessario per il suo eventuale arrivo.
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