Paulo Fonseca è andato via dal Milan e ora è il momento di contare i danni: una perdita che quasi raggiunge i 100 milioni di euro per il club
La notizia dell’esonero di Paulo Fonseca, arrivata all’inizio di questa settimana, è stata accolta con un misto di sollievo e amarezza dai tifosi rossoneri. Il suo breve mandato non solo ha deluso sul piano dei risultati sportivi, ma ha anche lasciato un’eredità pesantissima.
Parliamo di una clamorosa svalutazione economica dei calciatori del Milan, che complessivamente ha toccato quasi 100 milioni di euro. Ora tocca a Sergio Conceição, subentrato in panchina, provare a raddrizzare la nave.
I numeri parlano chiaro, e sono difficili da ignorare. Scorrendo la lista dei trenta calciatori più svalutati della Serie A di Transfermarkt, spiccano ben nove giocatori del Milan. Tra questi, il nome più pesante è quello di Fikayo Tomori, il cui valore è crollato di 18 milioni, una perdita del 45%. Anche Ismaël Bennacer ha visto il suo prezzo di mercato crollare del 53,3%, con un danno di 16 milioni. E che dire di Rafael Leão? Nonostante il talento indiscusso, il suo valore è calato di 15 milioni, portandolo a 75 milioni complessivi.
Questa situazione non risparmia neanche gli altri pilastri della squadra. Theo Hernández, una delle stelle del Milan, ha perso 10 milioni di valore (un calo del 16,7%), mentre Tammy Abraham si è svalutato del 33,3%, per un totale di 10 milioni bruciati. Perfino i giovani come Malick Thiaw e Noah Okafor non sono sfuggiti al trend negativo, con perdite rispettive di 5 milioni ciascuno.
Sergio Conceiçao, che compito ingrato: solo 3 calciatori sono migliorati
Ma come si è arrivati a questo punto? La gestione di Fonseca è stata caratterizzata da una serie di scelte tattiche discutibili e un’incapacità di valorizzare il talento a disposizione. Il gioco stagnante, l’assenza di una visione chiara e la mancanza di risultati hanno inciso pesantemente non solo sulla fiducia della squadra, ma anche sulla percezione del valore dei giocatori da parte del mercato. Certo ci sono stati anche (pochi) calciatori che ne hanno tratto beneficio, come Reijnders, Pulisic e Gabbia, ma niente che si possa comparare a quanto sia crollato il valore degli altri.
Ora, tutte le speranze sono riposte in Sergio Conceiçao, chiamato a risollevare il Milan in un momento critico. L’allenatore portoghese arriva con la fama di essere un motivatore capace e un esperto di tattica, ma il compito che lo attende è titanico. Non si tratta solo di migliorare i risultati sul campo, ma anche di riportare fiducia nel progetto e rilanciare il valore dei giocatori, molti dei quali sono ancora giovani e promettenti.
La strategia di Conceição dovrà puntare su un gioco più incisivo e sulla valorizzazione delle individualità. Riuscire a riportare in auge calciatori come Leão, Tomori e Hernández sarà cruciale non solo per i risultati sportivi, ma anche per ridare solidità economica alla società.
Questo crollo di valore non è solo un problema contabile; è un segnale di quanto il calcio moderno sia legato a doppio filo tra campo e mercato. Per i tifosi, vedere i propri beniamini svalutati è un colpo al cuore, ma offre anche uno spunto di riflessione: quanto il successo di una squadra dipende dalla capacità di una società di gestire il patrimonio umano con intelligenza e visione a lungo termine?