Non solo i calciatori, quanto guadagnano i dirigenti di Serie A? Ecco chi incassa di più
C’è una domanda che molti si pongono quando si parla di calcio italiano: quanto guadagnano i dirigenti delle squadre di Serie A?
Non solo i calciatori, ma anche i membri dei Consigli di Amministrazione e gli amministratori delegati delle big del campionato godono di stipendi molto elevati. Eppure, anche tra loro c’è una netta differenza, con alcuni che arrivano a guadagnare somme da capogiro, mentre altri si attestano su cifre decisamente più basse.
Milan, Atalanta e Napoli in cima alla classifica
Secondo uno studio condotto da Calcio&Finanza, che ha analizzato i bilanci delle squadre di Serie A per la stagione 2023/24, emergono chiaramente i club che spendono di più per i loro dirigenti. Il club che ha sborsato la cifra più alta negli ultimi cinque anni è il Milan, con 19,2 milioni di euro destinati ai membri del suo CdA. Un importo che distanzia nettamente tutte le altre squadre. Al secondo posto si trova l’Atalanta, con una spesa di 13,5 milioni di euro, seguita dal Napoli, che ha riconosciuto quasi 11,9 milioni di euro.
Le squadre più blasonate, Juventus e Inter, seguono con importi tra i 9 milioni e i 10 milioni di euro. Mentre sul fondo della classifica troviamo le due romane, Roma e Lazio, con 6,3 milioni e 5 milioni di euro, rispettivamente. Nonostante la grande notorietà di questi club, sembra che le cifre per i dirigenti siano meno strabilianti rispetto ad altri colleghi di Serie A.
Da Marotta a Giuntoli e Scanavino: i dirigenti più pagati
Per quanto riguarda i singoli dirigenti, alcune cifre destano sicuramente stupore. In particolare, Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è uno dei manager più pagati. Nonostante non siano disponibili i dati ufficiali, le indiscrezioni parlano di un ingaggio annuale che potrebbe aggirarsi attorno ai 1,5 milioni di euro. Marotta, che ha rinnovato il suo contratto con l’Inter fino al 2027 e ha anche assunto la carica di presidente con l’arrivo di Oaktree, continua a essere una figura centrale per le strategie del club nerazzurro.
Anche in Juventus, il top management non scherza. Il presidente Gianluca Ferrero percepisce uno stipendio di 405.000 euro, mentre Maurizio Scanavino, amministratore delegato del club, guadagna 1,22 milioni di euro. Ma è il nome di Cristiano Giuntoli, attuale Managing Director Football della Juventus, a spiccare tra i più alti. Il dirigente bianconero incassa ben 2,9 milioni di euro. Questo stipendio riflette l’importanza del suo ruolo nella gestione sportiva e nelle operazioni di mercato, dove la Juventus ha fatto grandi movimenti negli ultimi anni.
Tra gli altri club, troviamo Paolo Scaroni, presidente del Milan, con uno stipendio di 600.000 euro; Claudio Lotito, presidente della Lazio, che guadagna 1,1 milioni di euro; e Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona, con 550.000 euro. La cifra più alta tra i presidenti sembra essere quella di Lina Souloukou, ex CEO della Roma, con uno stipendio di 850.000 euro.
Disparità tra dirigenti: qual è il motivo
Sebbene i dirigenti delle principali squadre di Serie A guadagnino cifre enormi, queste spese non devono stupire più di tanto, dato che si tratta di ruoli chiave che richiedono una gestione complessa e un’ottima visione strategica per mantenere competitivi i club, sia in campionato che nelle competizioni internazionali. Eppure, l’evidente disparità nelle cifre spese tra un club e l’altro riflette anche il diverso livello di risorse economiche a disposizione, con squadre come Milan e Atalanta in grado di investire notevolmente sul proprio staff dirigenziale.
La domanda che sorge spontanea è: questi stipendi sono giustificati dai risultati sportivi e finanziari dei club? O l’aspetto economico sta diventando sempre più determinante nelle scelte che riguardano il management delle grandi squadre? La risposta, probabilmente, sta nel futuro del calcio italiano, che si troverà di fronte a sfide sempre più complesse, dove gli investimenti in risorse dirigenziali potrebbero fare la differenza.