Un clamoroso retroscena che riguarda un possibile passaggio di un Maldini all’Inter. Lo ha svelato un suo vecchio compagno di squadra
Ci sono storie che emergono anni dopo, raccontate con leggerezza ma capaci di ribaltare le prospettive su eventi che credevamo scolpiti nella storia del calcio. Una di queste arriva da Lorenzo Buffon, icona del calcio italiano, che in un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato un retroscena sorprendente che coinvolge uno dei cognomi più sacri del calcio italiano: Maldini.
La vicenda inizia negli anni ’60, quando Buffon, dopo aver vinto quattro scudetti con il Milan, si trasferisce all’Inter. Un cambio di maglia già di per sé clamoroso per un giocatore così legato ai colori rossoneri. Ma quello che in pochi sapevano è che, in quel periodo, la società nerazzurra avrebbe tentato un colpo ancora più sensazionale.
“Quando andai all’Inter, loro volevano anche lui. Ma disse di no”. Le parole di Buffon cadono come un fulmine a ciel sereno. Nessun nome esplicito, nessun indizio iniziale, se non quel “lui” che lascia spazio all’immaginazione. Impossibile non pensare subito a Paolo, ma qui il colpo di scena: Buffon non si riferisce al celebre capitano rossonero, bensì a suo padre, Cesare Maldini.
Sì, proprio lui, il simbolo del Milan e primo italiano ad alzare una Coppa dei Campioni come capitano. All’epoca, Cesare era un pilastro della difesa rossonera, ma a quanto pare l’Inter avrebbe provato a portarlo sull’altra sponda dei Navigli. Un tentativo audace, probabilmente spinto dal desiderio di costruire una squadra ancora più dominante.
Cesare Maldini, però, rifiutò. Un “no” secco, senza esitazioni. Troppo forte il legame con il Milan, troppo importante il significato della maglia rossonera per lui. Buffon, che era un amico personale di Cesare, lo racconta con una punta di ammirazione, come a sottolineare la fedeltà incrollabile di un uomo che ha messo l’amore per il suo club sopra ogni altra considerazione.
Quel rifiuto, oltre a salvaguardare un pezzo di storia milanista, ha anche evitato che il cognome Maldini si associasse in qualche modo alla squadra rivale. Un’immagine quasi inconcepibile per chiunque abbia vissuto il calcio italiano.
Nell’intervista, Lorenzo Buffon racconta molto di sé, alternando ricordi personali a spunti di grande profondità. Non solo calcio, ma anche arte, come dimostra il suo amore per la pittura. Eppure, è questa rivelazione su Cesare Maldini a catturare l’attenzione. Perché aggiunge un tassello inaspettato a una rivalità che ha segnato la storia del calcio italiano, e perché ci ricorda come, anche nel calcio, ci siano scelte che vanno oltre la convenienza.
Cosa sarebbe successo se Cesare Maldini avesse accettato quella proposta? L’Inter avrebbe avuto una leggenda in più, il Milan avrebbe perso un simbolo, e forse l’intera storia del calcio italiano sarebbe cambiata. Ma a volte, i “se” sono solo un’occasione per riflettere sulla forza delle decisioni che scrivono la storia.
Un cognome come Maldini, però, sembra destinato a una sola maglia. E questo retroscena, pur scioccante, non fa che ribadire l’unicità di una dinastia che ha scelto il rossonero come marchio indelebile.
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