La clamorosa uscita di Marcus Rashford apre scenari di mercato interessanti. Può servire al Napoli? Certo, ma devono maturare due opzioni
Quando un giocatore del calibro di Marcus Rashford ammette di essere pronto per una nuova avventura, è naturale che il mercato inizi a muoversi. Le parole dell’attaccante inglese sono state chiare: “Penso di essere pronto per una nuova avventura. Quando me ne andrò non avrò rancore nei confronti dello United”.
Parole che suonano come l’annuncio di un addio e che, inevitabilmente, accendono i sogni dei tifosi. Tra questi, spunta anche il Napoli, ma trasformare questo sogno in realtà richiederebbe più di un semplice colpo di scena.
Prima di tutto, per vedere Rashford al Napoli, bisogna fare i conti con la realtà economica. Attualmente, il giocatore percepisce uno stipendio da circa 10 milioni di euro a stagione, una cifra fuori portata per i parametri del club azzurro. Per far sì che questo trasferimento diventi fattibile, l’attaccante inglese dovrebbe accettare una netta riduzione dell’ingaggio, una scelta che di solito viene dettata non solo dal desiderio di rilanciarsi, ma anche da motivazioni personali e professionali.
Un trasferimento del genere, però, richiederebbe anche un contesto favorevole: il Napoli dovrebbe essere in grado di garantirgli un ruolo centrale e un progetto tecnico all’altezza delle sue ambizioni. E qui si entra in una questione chiave: come inserire Rashford nel Napoli di Antonio Conte?
Sappiamo bene che Antonio Conte sta sviluppando un Napoli molto diverso dalle squadre che ha proposto negli ultimi anni. Un 4-3-3 molto accorto con gli esterni offensivi con molti più compiti di copertura rispetto alle squadre proposte in passato da Sarri e Spalletti. Una soluzione temporanea per valorizzare gli uomini a disposizione? Probabile, ma ciò vuol dire che il prossimo anno si potrebbe anche cambiare qualcosa.
Una cosa è certa: per come intende il calcio Antonio Conte è davvero improbabile che Rashford arrivi a fare la prima punta. L’inglese è un attaccante esterno, un giocatore che dà il meglio partendo largo, con spazio per attaccare in velocità e puntare l’uomo. Potrebbe essere una seconda punta in un ipotetico 3-5-2 o semplicemente un esterno nel 4-3-3 o nel 3-4-2-1, ma di certo andrebbe adeguato il Napoli alle sue caratteristiche e non viceversa. Ok, ma a una condizione imprescindibile.
La soluzione è una sola: cedere Khvicha Kvaratskhelia. Una scelta dolorosa, ma che potrebbe diventare inevitabile. Come già anticipato, il rinnovo del contratto del georgiano prevede una clausola rescissoria di circa 80 milioni di euro, una cifra che agevola parecchio le pretendenti, tanto che di fatto Kvara può già cercarsi una nuova casa per la prossima estate. Via Osimhen a titolo definitivo e Kvara, dentro Rashford e una prima punta di spessore, capace di adattarsi al sistema di Conte e garantire peso offensivo.
Certo, trasformare questa idea in realtà richiederebbe una serie di mosse precise: un Rashford disposto a ridursi l’ingaggio, una cessione importante per finanziare l’operazione e un piano tecnico-tattico chiaro. Ma se c’è un club che negli ultimi anni ha dimostrato di sapersi reinventare e stupire, quello è proprio il Napoli.
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