Il Milan festeggia 125 anni e noi ricostruiamo la storia dei suoi marcatori migliori. Secondo voi c’è anche Zlatan Ibrahimovic?
125 anni di passione, vittorie e leggende. Il Milan ha celebrato ieri il suo compleanno con una splendida maglia celebrativa, indossata in occasione della partita contro il Genoa, e con una serata in pompa magna che ha reso omaggio a un secolo e un quarto di trionfi.
Ma come si racconta una storia così ricca? Attraverso i suoi protagonisti. Oggi ripercorriamo le gesta dei più grandi attaccanti che hanno indossato il rosso e il nero, quelli che hanno segnato più di tutti e hanno fatto sognare generazioni di tifosi. Al primo posto c’è Gunnar Nordahl, uno che a riguardarlo oggi fa davvero impressione per media realizzativa. Recordman e non solo per il numero di gol: 0,82 reti a partita, una media da vero cyborg se spalmata su così tante partite.
E, parlando di bomber storici, è impossibile non menzionare Zlatan Ibrahimović, che con 93 gol in 163 partite si piazza all’undicesimo posto tra i migliori marcatori di sempre. Ma oggi ci concentriamo sulla top 10: i giganti che hanno scritto la storia con i loro gol.
Al primo posto troviamo il leggendario Gunnar Nordahl, lo svedese che ha lasciato un’impronta indelebile negli anni ‘50. Con 214 gol, Nordahl è il capocannoniere assoluto del Milan e uno dei più prolifici nella storia della Serie A. La sua potenza fisica e il fiuto del gol lo resero inarrestabile. Ancora oggi, il suo record resiste come un monumento alla grandezza.
Al secondo posto c’è Sheva, il simbolo del Milan degli anni 2000. Con 175 reti, l’ucraino ha regalato ai tifosi notti indimenticabili, tra cui quella della Champions League 2003, quando il suo rigore contro la Juventus sancì il trionfo rossonero. Il suo stile elegante e la freddezza sotto porta lo rendono uno degli attaccanti più amati di sempre.
Il “Golden Boy” del calcio italiano è il terzo miglior marcatore nella storia del Milan. Gianni Rivera, con i suoi 163 gol, ha dimostrato che anche un regista può essere decisivo sotto porta. La sua intelligenza tattica e la sua visione di gioco gli valsero il Pallone d’Oro nel 1969, un premio che celebrava la sua straordinaria carriera.
Il brasiliano naturalizzato italiano José Altafini è stato uno dei bomber più letali della storia rossonera. Con 150 gol, contribuì in modo decisivo alla conquista della prima Coppa dei Campioni del club nel 1963. La sua capacità di finalizzazione e il suo carisma lo rendono ancora oggi un simbolo di quegli anni gloriosi.
Tra i pionieri del grande Milan c’è Aldo Boffi, che negli anni ‘30 e ‘40 segnò 130 gol in appena 188 presenze. In un’epoca in cui il calcio era ancora agli albori, Boffi si affermò come uno degli attaccanti più affidabili e talentuosi del panorama italiano.
Non servono presentazioni per Super Pippo. Inzaghi è stato il re dell’area di rigore, un opportunista unico capace di trasformare qualsiasi pallone vagante in un gol.
Con 126 reti, tra cui una doppietta nella finale di Champions League 2007, è entrato di diritto nella storia del Milan.
Il talento cristallino di Marco van Basten è difficile da descrivere a parole. Con 125 gol, il tre volte Pallone d’Oro ha incantato i tifosi rossoneri negli anni ‘80 e ‘90. Eleganza, tecnica e gol spettacolari: Van Basten era un vero fenomeno.
Negli anni ‘20 e ‘30, quando il calcio italiano stava crescendo, Giuseppe Santagostino era uno dei protagonisti del Milan. Con 105 gol, rappresenta un pezzo di storia che ha contribuito a costruire le fondamenta del club.
Kaká, con la sua corsa inarrestabile e i suoi tiri micidiali, ha segnato 104 gol e regalato spettacolo a San Siro. La sua classe ha illuminato le notti europee, come quella indimenticabile contro il Manchester United nel 2007.
Chiude la classifica Pierino Prati, protagonista della finale di Coppa dei Campioni 1969 con una storica tripletta contro l’Ajax. Con 102 reti, è uno dei simboli di un’epoca dorata del Milan.
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