Scorrendo la classifica marcatori all-time della nostra Coppa di Lega emerge un dato davvero interessante: il motivo è piuttosto prevedibile
La Coppa Italia è da sempre una competizione che regala sorprese, storie incredibili e, soprattutto, tanti gol. Eppure, dando un’occhiata alla classifica dei migliori marcatori all-time, emerge un dettaglio davvero interessante.
La classifica dei migliori marcatori della Coppa Italia è un vero e proprio viaggio nella storia del calcio italiano. Ogni nome racconta un’epoca diversa, fatta di campioni che hanno segnato non solo questa competizione, ma tutto il panorama calcistico nazionale. Questi giocatori non solo hanno dominato in Coppa Italia, ma hanno contribuito a rendere questa competizione un appuntamento importante e sentito. Le loro prestazioni sottolineano quanto la Coppa Italia fosse, in passato, una vetrina di alto livello, ben diversa dall’approccio spesso disinteressato che vediamo oggi.
Il dato che emerge con forza è che in questa classifica non ci sono calciatori contemporanei. Pensate che i due “più giovani” della lista sono Roberto Mancini e Roberto Baggio, che si sono ritirati rispettivamente nel 2000 e nel 2004, mentre altri come Alessandro Altobelli o Gigi Riva sono simboli di un calcio ormai lontano.
Perché non ci sono calciatori contemporanei fra i marcatori della Coppa Italia?
Si tratta di un dato apparentemente strano che però trova spiegazione in almeno due fattori principali. Il primo è la formula della Coppa Italia, che nel corso degli anni è cambiata radicalmente. Fino agli anni ’90, la competizione prevedeva spesso gironi preliminari e più turni da giocare, offrendo molte più opportunità di accumulare presenze e gol. Oggi, invece, il torneo è strutturato su partite a eliminazione diretta, con le squadre di Serie A che entrano in gioco solo dagli ottavi di finale, riducendo drasticamente il numero di match disputati.
Il secondo motivo è lo scarso interesse con cui la Coppa Italia è spesso affrontata dai club. Le big del campionato tendono a schierare formazioni rimaneggiate, riservando i titolari per campionato e competizioni europee. Questo turnover penalizza i grandi nomi, che non hanno la continuità necessaria per lasciare un segno significativo in questa competizione.
Se guardiamo ai calciatori in attività, il distacco dai grandi del passato è evidente. Paulo Dybala, con 13 gol, è il miglior marcatore tra i giocatori ancora in attività, ma è lontanissimo dalla top 10 e perfino dalla top 50, nella quale peraltro solo Giampaolo Pazzini è riuscito a sfiorare gli anni ’20, visto che si è ritirato proprio nel 2020.
Questa situazione non è un limite dei giocatori contemporanei, ma piuttosto il risultato di un cambiamento strutturale nel modo in cui la Coppa Italia è vissuta e organizzata. La competizione, che un tempo rappresentava un traguardo ambito, oggi è spesso relegata a un ruolo marginale.
La classifica dei migliori marcatori della Coppa Italia
Ecco quindi la top 10 dei marcatori all-time della Coppa Italia:
- Alessandro Altobelli – 56 gol (94 partite)
Brescia, Inter, Juventus - Roberto Boninsegna – 48 gol (91 partite)
Varese, Cagliari, Inter, Juventus, Verona - Giuseppe Savoldi – 47 gol (98 partite)
Atalanta, Bologna, Napoli - Gianluca Vialli – 43 gol (89 partite)
Cremonese, Sampdoria, Juventus - Bruno Giordano – 38 gol (77 partite)
Lazio, Napoli, Ascoli, Bologna - Paolo Pulici – 38 gol (92 partite)
Torino, Fiorentina - Pietro Anastasi – 36 gol (79 partite)
Varese, Juventus, Inter - Roberto Baggio – 36 gol (84 partite)
L.R. Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter - Roberto Mancini – 33 gol (120 partite)
Sampdoria, Lazio - Gigi Riva – 32 gol (43 partite)
Cagliari
La distanza tra i campioni di ieri e i protagonisti di oggi non è solo nei numeri, ma nel valore che questa competizione ha avuto nelle diverse epoche. La riflessione nasce spontanea così come la domanda da porsi: riuscirà mai la Coppa Italia a riaccendere quella magia che, per decenni, l’ha resa un appuntamento speciale per i tifosi e per i giocatori stessi?
Magari un’idea per ravvivare il format potrebbe essere quella di assegnare un posto Champions proprio dalla vincente della Coppa Italia. Mandare chi vince “solo” in Europa League rappresenta tutt’altro che un incentivo per le grandi squadre che con i tanti impegni previsti spesso sono costretti a sacrificare proprio la coppa di lega.