Il Giudice Sportivo ha stangato il calciatore: arriva una lunga squalifica, un duro colpo per il suo club
Le squalifiche nel calcio non passano mai inosservate. Che si tratti di uno stop di una giornata o di un provvedimento più severo, ogni volta che un giocatore viene fermato dal giudice sportivo, l’attenzione dei media e dei tifosi si concentra inevitabilmente sulle cause e sulle ripercussioni. E quando le motivazioni dietro a una squalifica coinvolgono parole o comportamenti fuori luogo, la questione diventa ancora più delicata.
Ex Juve, che stangata: arriva la lunga squalifica
Un esempio recente è quello di Rodrigo Bentancur, ex centrocampista della Juventus e ora al Tottenham, stangato dalla giustizia sportiva per una frase considerata razzista. Un caso che ha suscitato discussioni e riflessioni sul ruolo degli atleti come modelli e sulla responsabilità di ciò che dicono.
Tutto è cominciato durante una trasmissione televisiva in Uruguay, quando un intervistatore ha chiesto a Bentancur se avesse mai chiesto la maglia del suo compagno di squadra Son Heung-min. La risposta, con un sorriso un po’ malizioso, è stata: “Puoi prendere la maglia del cugino, perché sembrano tutti uguali”. Sebbene la frase fosse stata detta in modo scherzoso, non è passata inosservata, e la reazione immediata è stata di indignazione.
La Football Association (FA) ha aperto un’inchiesta e, dopo un’attenta valutazione, ha deciso di infliggere a Bentancur una squalifica di sette giornate. Una decisione pesante che dimostra quanto il calcio, a livello internazionale, stia cercando di mettere un freno a ogni forma di discriminazione razziale, anche quando questa sembra venire da una battuta tra amici. La FA ha voluto mandare un messaggio chiaro: nessuna giustificazione, nemmeno per scherzo, può scusare un comportamento del genere.
Bentancur chiede scusa: il chiarimento con Son
Dopo l’ondata di polemiche, Bentancur ha immediatamente cercato di rimediare, scusandosi sia pubblicamente che privatamente con Son. Su Instagram, il centrocampista ha scritto un messaggio toccante: “Fratello Sony! Ti chiedo scusa per quello che è successo, era solo un pessimo scherzo! Sai quanto ti voglio bene e non ti mancherei mai di rispetto né ferirei te o nessun altro. Ti voglio bene, fratello!“.
Son, pur riconoscendo l’errore, ha accettato le scuse del compagno e ha voluto chiarire che non c’era nessuna malizia nelle parole di Bentancur: “Rodrigo sa di aver sbagliato, ma non aveva intenzioni offensive. Siamo fratelli e abbiamo superato tutto questo”. Nonostante il chiarimento e le scuse sincere, la FA ha deciso di non abbassare la guardia, confermando la squalifica. Una punizione che non solo riguarda il singolo calciatore, ma è un chiaro segnale che il calcio sta combattendo duramente contro qualsiasi forma di razzismo e discriminazione, al di là delle intenzioni o delle parole non ponderate.