Nuovo caso Osimhen in vista per il Napoli: non c’è pace per De Laurentiis che ha un’altra brutta gatta da pelare
La stagione del Napoli, nonostante i successi sul campo, sembra non trovare tregua lontano dal rettangolo di gioco. Ancora una volta, il club azzurro si ritrova al centro dell’attenzione per questioni legate al mercato. Una vicenda che, a primo impatto, richiama alla mente un caso ben noto e già archiviato, quello che riguardava il trasferimento di Victor Osimhen.
Ma stavolta, la trama coinvolge un’altra società italiana di primo piano, con la capitale a fare da sfondo. Il tema è sempre lo stesso: il valore dei calciatori, quelle cifre che nel mondo del calcio non smettono mai di far discutere. Quando si parla di operazioni di mercato, stabilire quanto vale un giocatore è spesso una questione soggettiva, e proprio questa soggettività diventa terreno fertile per critiche, sospetti e, talvolta, indagini.
Nel caso specifico, il Napoli è finito nel mirino delle autorità per una trattativa conclusa nel 2019 con la Roma. Il giocatore in questione è Kostas Manolas, approdato al Napoli come uno dei centrali più forti della Serie A per 36 milioni e poi ceduto in malo modo all’Olympiacos nel 2022 per soli 1,5 milioni di euro, dopo tre stagioni disastrose.
Secondo le accuse, le valutazioni economiche legate a questo trasferimento potrebbero non essere in linea con i valori di mercato. Una situazione che ricorda da vicino il clamore suscitato dall’affare Osimhen, quando il club azzurro fu accusato di aver gonfiato i prezzi dei giocatori coinvolti nello scambio con il Lille.
Un déjà-vu per il Napoli
Nonostante le indagini abbiano suscitato qualche preoccupazione tra i tifosi, il legale del Napoli, Mattia Grassani, ha subito minimizzato la portata della vicenda: “Il caso Manolas segue un percorso molto simile a quello di Osimhen. Non ci sono elementi che facciano pensare a sviluppi significativi. Siamo fiduciosi”. Il messaggio è chiaro: il Napoli si è già trovato in situazioni del genere ed è sempre uscito indenne.
Come per Osimhen, anche in questa occasione la questione si concentra sulle valutazioni economiche, un ambito notoriamente difficile da standardizzare. Stabilire il prezzo di un giocatore non è mai un esercizio matematico, ma un mix di dinamiche di mercato, necessità delle squadre e trattative individuali. “Dire che un prezzo è gonfiato è spesso un’opinione soggettiva,” ha sottolineato Grassani.
Un aspetto importante è la distinzione tra le due sfere di giudizio. Grassani ha ribadito che la giustizia sportiva attenderà l’esito delle indagini penali prima di prendere qualsiasi decisione, seguendo una prassi ormai consolidata. “In casi simili, la giustizia sportiva ha sempre scelto di sospendere i procedimenti fino a un verdetto definitivo,” ha spiegato. Un esempio che trova conferma anche nelle vicende recenti della Juventus.
Questo caso solleva ancora una volta un interrogativo fondamentale: è possibile regolamentare in modo più trasparente il mercato del calcio? O si rischia di togliere ai club quella flessibilità necessaria per costruire squadre competitive? Per ora, il Napoli sembra poter affrontare con serenità questa nuova sfida, confidando nella solidità delle proprie posizioni. Resta da vedere se il calcio italiano sarà mai in grado di trovare un equilibrio tra dinamiche di mercato e regolamentazioni.