Più passano le settimane e più c’è la netta sensazione che il Napoli e Kvaratskhelia si separeranno. L’ha fatto capire anche Antonio Conte…
Sembra proprio che il destino di Kvicha Kvaratskhelia al Napoli sia uno di quei rebus che ogni tifoso azzurro vorrebbe risolvere, e in fretta. Il rinnovo tarda ad arrivare e, inutile girarci intorno, la situazione inizia a far tremare più di qualche cuore partenopeo.
L’idea che il Napoli stia preparando un rinnovo “alla ADL”, con clausola di uscita strategica, è qualcosa che non lascia tranquilli. Insomma, se ne parla sempre di più, e con ragione.
Ma cosa vuol dire “rinnovo alla ADL”? Beh, chi segue il Napoli da anni conosce bene il modus operandi del presidente Aurelio De Laurentiis: offrire un contratto migliorativo al giocatore di turno, includendo però una clausola rescissoria studiata ad hoc per una potenziale cessione estiva. In questo modo, il club si tutela, mentre il giocatore guadagna di più e ha una via di fuga per eventuali top club europei. È una mossa che ha fatto la storia recente del Napoli, nel bene e nel male.
Ripercorriamo insieme qualche esempio: Edinson Cavani. L’attaccante uruguaiano, idolo dei tifosi, aveva una clausola di 63 milioni di euro. Quando il PSG si presentò con il libretto degli assegni pronto, il Napoli non poté fare altro che salutare il suo bomber. Lo stesso copione, più o meno, si era ripetuto in precedenza con Ezequiel Lavezzi, altro pupillo finito a Parigi dopo un rinnovo apparentemente rassicurante. Due cessioni che, se non altro, hanno riempito le casse del club.
Non sempre, però, i rinnovi con clausola sono stati una mossa vincente. Camilo Zuniga è stato un esempio piuttosto amaro: il colombiano ottenne un contratto d’oro, ma gli infortuni e la forma calante lo resero un peso per la squadra. E che dire del caso più “traumatico” per i tifosi? Sì, parlo proprio di Gonzalo Higuain. Quella clausola da 90 milioni di euro versata dalla Juventus è ancora una ferita aperta, un ricordo che brucia. Anche con Victor Osimhen, la sensazione è che il Napoli si prepari sempre per la prossima mossa, attento a non farsi trovare impreparato.
Addio Kvaratskhelia? Le parole di Conte non lasciano tranquilli
Tornando a Kvaratskhelia, sembra che il copione sia destinato a ripetersi. Il georgiano, autentica rivelazione dello scorso campionato, potrebbe firmare un contratto che includa una clausola variabile tra 80 e 120 milioni di euro. Chiaramente, tutto dipende dalla capacità del Napoli di spuntare una cifra alta, mentre l’entourage del giocatore preferirebbe un importo più accessibile. È un gioco di equilibri che tiene tutti col fiato sospeso.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Antonio Conte. Durante la conferenza stampa pre Napoli-Atalanta, l’allenatore del Napoli ha lanciato una frase che non è passata inosservata: “Sono andati via giocatori importanti, altri ne andranno via”. Impossibile non pensare subito a Kvara.
E se c’è ancora qualche dubbio, basta risentire le sue parole prima della partita con il Milan: “Posso dire, quello che chiedo a Kvicha, che continui a fare ciò che sta facendo, concentrato sulla stagione – disse Conte in conferenza stampa – Mi auguro che le cose possano sistemare trovando un accordo, ma so anche che nel calcio tutto può succedere e ci deve essere un accordo che soddisfi tutti, in ogni caso chiedo di onorare la meglio al meglio, facendo il massimo fino alla fine della stagione. Al di là che si raggiunga o meno l’accordo, lui deve essere totalmente concentrato come sta facendo. Non vedo problemi, chi vivrà vedrà” Parole che, a voler essere onesti, non suonano esattamente come una rassicurazione.
Conte sembra ben consapevole della realtà del calcio moderno. Le sue frasi, più che garantire la permanenza del georgiano, lasciano spazio a un retrogusto amaro. È un discorso che profuma di consapevolezza, quasi una preparazione all’inevitabile. Insomma, il tecnico chiede impegno fino alla fine, ma sa che potrebbe non bastare.