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Attualità & Social

Theo Hernandez fa arrabbiare di nuovo i tifosi: stavolta però c’è chi si schiera con lui

Un post del capitano rossonero scatena la rabbia dei tifosi, che lo insultano sui social. Ma c’è anche chi la pensa diversamente…

Non è un periodo facile per Theo Hernandez. Il terzino del Milan, una delle stelle più brillanti della squadra, sta attraversando un momento complicato, e il suo rendimento in campo ha lasciato molti tifosi insoddisfatti. Le sue prestazioni, ben al di sotto di quanto ci ha abituato, hanno suscitato polemiche e delusione, soprattutto dopo la bruciante sconfitta contro il Napoli, dove lui era ancora assente causa squalifica dopo l’insensata espulsione contro la Fiorentina.

Theo Hernandez e gli altri rossoneri ancora al centro delle polemiche (Foto: Ansa) – serieanews.com

E in questo clima di tensione, i tifosi si sono sfogati non solo contro di lui, ma anche contro altre figure chiave come Rafael Leao. Il portoghese, che ha alternato momenti di classe cristallina a lunghe fasi di invisibilità in campo, è stato criticato per la sua discontinuità. E anche altri giocatori del Milan non sono stati risparmiati, con le accuse che si sono fatte più aspre sui social.

La passione dei tifosi rossoneri, si sa, è travolgente, ma in momenti di crisi può anche diventare impietosa. Quello che ha fatto traboccare il vaso, però, non è stato un errore difensivo di Theo o una giocata spenta di Leao. No, a scatenare la tempesta mediatica sono state alcune foto pubblicate dai giocatori del Milan.

A poche ore dalla sconfitta contro il Napoli, alcuni calciatori del Milan hanno condiviso scatti di una festa in maschera organizzata per Halloween. Theo Hernandez e la sua compagna Zoe si sono presentati vestiti da Cappellaio Matto e Regina di Cuori; Rafael Leao e la sua fidanzata Ines erano gli agenti Men in Black, mentre altri giocatori, come Reijnders e Okafor, hanno scelto costumi altrettanto originali. Le immagini hanno mostrato i calciatori sorridenti e spensierati, e questo ha fatto infuriare parte della tifoseria. “Come possono divertirsi dopo una sconfitta così?”, si sono chiesti in molti.

Le polemiche sulla festa di Halloween (e la difesa dei tifosi)

La festa era stata organizzata per creare un po’ di leggerezza, un’occasione per i giocatori di stare insieme con le famiglie e ritrovare un senso di unione. Eppure, in un momento delicato come questo, accade che i tifosi si sentano traditi nel vedere i loro beniamini divertirsi dopo una prestazione deludente. Le critiche, spesso accompagnate da parole pesanti, si sono moltiplicate sui social, e il bersaglio principale è stato ancora una volta Theo.

Ma c’è anche un’altra prospettiva da considerare. Alcuni tifosi, infatti, si sono schierati a favore dei giocatori, sostenendo che un momento di spensieratezza non può e non deve diventare un peccato mortale. “Anche i calciatori hanno diritto ad avere del tempo libero,” il concetto espresso da molti, sottolineando che, per quanto le delusioni calcistiche facciano male, non si può pretendere che i giocatori vivano costantemente con il peso della tensione.

La foto della discordia: Theo Hernandez vestito da Halloween con la sua Zoe (Instagram) – serieanews.com

Il punto centrale della questione è il rapporto tra tifosi e calciatori, che può essere complicato in momenti di crisi. È naturale che chi ama il Milan voglia vedere impegno e dedizione, soprattutto dopo partite difficili. Ma si può davvero pensare che un giocatore non debba mai rilassarsi o concedersi una risata con amici e familiari? Pretendere che Theo, Leao e gli altri non mostrino mai un lato più umano rischia di creare un clima ancora più teso. E il risultato? I giocatori si chiudono, condividono sempre meno, e la distanza tra squadra e tifosi cresce.

Sì, il malcontento dei tifosi è comprensibile. Nessuno vuole vedere la propria squadra soffrire, e il desiderio di vittorie è forte. Ma forse è il caso di chiedersi se queste critiche non rischino di fare più danno che bene. Alla fine, un sorriso non cancella una sconfitta, ma può aiutare a ritrovare l’energia per riprovarci. E forse, invece di dividere, potrebbe essere un’occasione per cercare un po’ di comprensione reciproca.

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Scritto da
Antonio Papa

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