Esonero Fonseca, il Milan decide: c’è un precedente terrificante e 3 nodi da sciogliere
Il possibile esonero di Garcia al Milan passa attraverso tre aspetti fondamentali. Ma soprattutto c’è un precedente da evitare che spaventa i tifosi rossoneri
In casa Milan, il clima è quello tipico delle giornate che precedono grandi decisioni. Il progetto guidato da Paulo Fonseca sembra essersi pericolosamente incrinato, con risultati deludenti che hanno messo in discussione non solo la classifica, ma anche la direzione stessa che la squadra sta prendendo. Dopo una serie di prestazioni incolori e un reparto difensivo che è crollato sotto la pressione avversaria, l’ipotesi di un cambio in panchina non è più solo una voce di corridoio.
E il precedente che inquieta i dirigenti rossoneri è fresco e ben impresso nella memoria: il Napoli di Rudi Garcia dello scorso anno. La storia è nota: un inizio di stagione disastroso, con un allenatore salvato quasi a sorpresa prima della prima sosta per le nazionali, solo per poi vedere la squadra affondare definitivamente dopo una sconfitta umiliante contro l’Empoli.
La scorsa stagione per il Napoli è stata un incubo, con tre allenatori che si sono alternati sulla panchina partenopea e un decimo posto finale che ha segnato il momento più buio della recente storia del Napoli. È un copione che il Milan vuole evitare a tutti i costi.
A pesare sulla situazione attuale di Fonseca ci sono tre nodi principali che devono essere sciolti al più presto per capire quale direzione prenderà il club. Se questi problemi non troveranno soluzione, l’esonero potrebbe essere l’unica via percorribile. Tre prove da superare per salvare la panchina prima che sia troppo tardi. La fiducia è a tempo, ma quel tempo sembra vicino ad esaurirsi.
Dai risultati al caso Leao: i nodi per la fiducia a Fonseca
Il Milan sa che deve agire in fretta, ma anche con estrema cautela. Il precedente del Napoli fa paura, e lo spettro di un crollo simile non è solo una lontana ipotesi. Fonseca ha ancora tre partite per dimostrare di meritare fiducia, ma il tempo stringe. Il futuro del Milan è a un bivio, e le decisioni che verranno prese nelle prossime settimane saranno fondamentali per il destino di questa stagione. Ecco perché, prima di prendere decisioni dolorose, bisogna passare necessariamente da questi tre aspetti.
Ripartire dai risultati
Partiamo dai numeri, impietosi. Il Milan è a -11 dal Napoli capolista, con una partita ancora da giocare, certo, ma il distacco è preoccupante. E non è solo la vetta che sfugge: il rischio di perdere terreno anche in chiave Champions League è reale. Le prossime tre partite contro Monza, Real Madrid, e Cagliari sono cruciali. È semplice: o si vedono segnali tangibili di ripresa, oppure l’esonero diventerà inevitabile. Fonseca si gioca tutto, e l’ombra di un esonero pende sulla sua testa come una spada di Damocle.
Il caso Leao da risolvere
Il caso Rafael Leao è un problema che brucia. Il talento portoghese è un patrimonio della società, sia sportivo che economico, con un ingaggio importante e un valore di mercato che potrebbe garantire incassi straordinari. Eppure, Fonseca sembra incapace di gestirlo. Leao è spesso relegato a un ruolo marginale, scatenando malumori tra i tifosi e suscitando preoccupazioni nella dirigenza. Un giocatore del genere non può continuare a essere sprecato in panchina o schierato senza convinzione. Serve una soluzione immediata, perché tenere in naftalina un calciatore così non fa bene né al club né al giocatore stesso. Il Milan non può permettersi di “deprezzare” un asset di tale valore.
Il nodo del successore di Fonseca
Anche se l’idea di cambiare allenatore sembra ormai sempre più concreta, la vera sfida sarà scegliere la persona giusta. I nomi in circolazione sono tanti, ma non c’è spazio per errori. Si parla di Maurizio Sarri, Massimiliano Allegri, e Edin Terzic, tutti profili che potrebbero dare vita a un nuovo ciclo. Ma c’è anche l’ipotesi di una soluzione temporanea: Igor Tudor, un altro parallelo sinistro con il Napoli dello scorso anno che lo aveva quasi preso prima di virare sulla sciagurata scelta Mazzarri. Ogni mossa sarà determinante: scegliere bene può salvare la stagione, scegliere male potrebbe compromettere il progetto a lungo termine.