La rottura fra Leao e Fonseca è davvero insanabile? Una frase non fa ben sperare i tifosi, ma alcune parole del mister aprono altre strade
Momento particolare – per usare un eufemismo – tra Rafa Leao e il Milan: c’è tensione nell’aria, e non è un segreto. Il talento portoghese, che fino a pochi mesi fa era il simbolo della rinascita rossonera, oggi sembra quasi un pesce fuor d’acqua, in bilico tra panchina e campo, tra l’amore dei tifosi e l’occhio attento di Paulo Fonseca, un allenatore che non lascia scampo a distrazioni e mezze misure. Ma cos’è successo davvero? Basta una frase, quella frase, per capire tutto.
Il talento portoghese, che nelle scorse stagioni ha dato spettacolo con la maglia rossonera, sembra aver perso il suo smalto. Fonseca, da parte sua, ha cercato di spiegare la sua scelta di tenere Leao fuori dai titolari in più di un’occasione, ma le panchine e le occasioni mancate stanno diventando troppe.
E il malcontento inizia a farsi strada, sia tra i tifosi che nello stesso giocatore. La situazione è diventata evidente quando, durante la sfida contro la Lazio, Leao e Theo Hernandez sono stati visti in disparte mentre il tecnico impartiva indicazioni tattiche al resto del gruppo durante il cooling break. Un’immagine che ha sollevato più di una domanda, perché ha dato l’idea di un distacco che va oltre il normale turnover.
Una cosa è chiara: Leao sembra essere lontano parente dal giocatore di una volta. Il rendimento in campo ha subito una flessione evidente, e se da un lato le panchine possono servire da stimolo, dall’altro sembrano aver intaccato la sua sicurezza. Per un giocatore abituato a essere protagonista, non deve essere facile accettare di partire spesso dalla panchina o di entrare a partita in corso. E Fonseca non sembra voler fare sconti. Ogni sua dichiarazione lascia intendere che, finché non vedrà in Leao l’impegno che desidera, continuerà a considerare alternative come Okafor, che ha risposto abbastanza positivamente alle opportunità ricevute.
Ma per quanto tempo può durare questa situazione? Fonseca è un tecnico che non sembra voler scendere a compromessi e, nelle sue parole, la necessità di recuperare Leao si scontra con il bisogno di risultati immediati. “Non mi riferivo a Leao quando parlavo di abnegazione”, ha detto Fonseca, come per ribadire che non è una questione di mancato impegno, ma piuttosto di competizione e scelte tattiche. Tuttavia, la sensazione è che ci sia qualcosa di più, qualcosa che va oltre il semplice discorso tattico. E quella frase dà la sensazione che il problema sia ancora lontano dalla sua soluzione.
Fonseca l’ha detto chiaramente quando gli è stata fatta una precisa domanda su Rafael Leao: “Non voglio entrare nei dettagli. Io gestisco le cose con i calciatori in maniera diversa. Non c’è nessun conflitto tra noi, è solo una opzione dell’allenatore. Noi cerchiamo di motivare i giocatori con diverse modalità. Poi sta ai giocatori metterci la giusta abnegazione: non devo pregarli”. Insomma, il mister non ci gira intorno. Vuole che i suoi giocatori siano pronti, motivati e soprattutto disposti a sacrificarsi. E Leao? La sensazione è che il portoghese non sia in sintonia con questa visione, o almeno non quanto il mister vorrebbe.
Fonseca però non fa sconti, e su un punto è stato molto chiaro: non intende pregare nessuno per ottenere il massimo impegno. Un’affermazione che suona quasi come una frecciata diretta, anche se Fonseca ha cercato di precisare che non stava parlando specificamente di Leao quando si riferiva alla “giusta abnegazione”. Ha poi aggiunto: “È difficile giocare con tre esterni. Pulisic non gioca nella posizione di Leao, Okafor sì. Oggi Leao è entrato bene, ha dato delle buone risposte. Poi se siamo onesti guardiamo la partita di Okafor, che ha giocato bene. È difficile per me decidere in questo momento. Leao sta lottando per tornare in formazione, per me questa è la cosa più positiva”.
Insomma, Fonseca sembra fare un gioco di equilibrio: da un lato, non rinuncia a lanciare segnali di avvertimento; dall’altro, lascia intendere di voler recuperare Leao e riportarlo alla forma migliore. Ma per un giocatore con il talento e l’ego di Rafa Leao, è un messaggio che rischia di creare più confusione che altro.
I tifosi rossoneri si trovano divisi: da un lato, c’è chi crede che Fonseca stia solo cercando di spronare Leao, che ha bisogno di una scossa per ritrovare la sua forma migliore; dall’altro, ci sono quelli che iniziano a chiedersi se il Milan possa permettersi di mantenere un giocatore così discontinuo, soprattutto ora che la squadra ha bisogno di certezze. Leao, con il suo talento, resta un potenziale crack, ma finché non riuscirà a dimostrare continuità, rischia di essere messo in ombra dai compagni più affidabili.
Nel frattempo, Fonseca sembra procedere per la sua strada, deciso a mantenere alta la concorrenza e a non fare eccezioni per nessuno, nemmeno per chi, come Leao, ha illuminato San Siro con giocate e gol spettacolari. Per il tecnico, la priorità è costruire una squadra solida e disciplinata, e non ha intenzione di fare marcia indietro.
È difficile dire come evolverà questo “caso Leao” in casa Milan. Da una parte, Fonseca ha dato segnali che lasciano intravedere la possibilità di un recupero: il portoghese potrebbe tornare ai suoi livelli migliori, e l’allenatore sembra disposto a dargli l’opportunità di dimostrarlo. Dall’altra, però, è evidente che Leao dovrà fare uno sforzo, sia fisico che mentale, per riconquistare la fiducia del suo allenatore. Per ora, è Okafor ad avere il favore del mister, e finché il giovane attaccante continuerà a fornire prestazioni convincenti, Fonseca potrebbe preferire affidarsi a lui.
E allora, cosa resta per Rafa Leao? L’opzione di risalire la china è ancora sul tavolo, ma non sarà una strada facile. Fonseca non vuole fare sconti e, se il portoghese non dimostrerà il giusto atteggiamento, potrebbe rimanere ai margini ancora a lungo. Forse, però, tutto questo è proprio quello di cui Leao ha bisogno: uno stimolo per dimostrare a tutti, a partire da Fonseca, che è pronto a diventare davvero grande.
La domanda, ora, è se Leao sarà in grado di raccogliere questa sfida e rispondere sul campo.
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