Kvaratskhelia e il difficile rinnovo con il Napoli: ci sono tanti calciatori in Serie A che guadagnano più di lui, ma questi 10 vi stupiranno
Possiamo affermarlo senza timore di smentita: da oltre 850 giorni Kvicha Kvaratskhelia è l’anima del Napoli, e quando serve lo dimostra sempre. San Siro, 29 ottobre. Prende palla dalla “sua” mattonella, punta Emerson Royal poi Thiaw, se li beve entrambi con uno scatto e poi quel destro, chirurgico, che trafigge un impreciso Maignan. Sono già 5 gol e 2 assist in stagione. E c’è chi dice che non è più lui!
Con la sua tecnica sopraffina e la sua visione di gioco sovrannaturale, Kvicha Kvaratskhelia ha conquistato uno scudetto ed è diventato il simbolo di una squadra bellissima, quel Napoli di Spalletti che ora, dopo tante vicissitudini, è diventato il Napoli di Antonio Conte.
Le giocate da campione gli vengono talmente naturali che adesso sembrano la normalità, tanto che chi non gli vede sempre fare magie lo accusa di essere “sottotono”. Sbagliano, e di grosso. Chi lo ha visto in questi due anni sa che parliamo di un ragazzo di soli 23 anni che sta sbocciando e fra alti e bassi si sta prendendo di diritto il suo posto tra i grandi. Peccato solo per un solo aspetto: quello che sembra essere ormai un dato di fatto al momento non è suffragato dal giusto compenso.
Col Milan sono esattamente 100 partite di “Kvara” in maglia azzurra. Eppure il georgiano guadagna “solo” 1,8 milioni netti l’anno, gli stessi concordati al momento del suo arrivo a Napoli. E sono davvero tanti i colleghi, spesso con meno impatto, che superano questa cifra. Alcuni anche piuttosto improbabili. Ne abbiamo scelti 10 che per noi sono emblematici, chi per un motivo chi per un altro.
1. Gianluca Busio (Venezia) – 2 milioni netti
Gianluca Busio, giovane centrocampista del Venezia, percepisce ben 200.000 euro in più di Kvicha. Un giocatore promettente, certo, ma anche lui probabilmente ammetterebbe che l’impatto del georgiano sulla Serie A è un altro mondo. Eppure, in quanto a stipendi, Busio è avanti.
2. Junior Messias (Genoa) – 2 milioni netti
Da promessa del Crotone a sorpresa al Milan, fino al Genoa, Messias è passato da un club all’altro guadagnandosi un ingaggio solido. I suoi 2 milioni netti al Genoa superano quello di Kvaratskhelia, che però ha impresso la sua firma sulla storia recente del Napoli decisamente più di quanto non abbia fatto il brasiliano ovunque sia andato.
3. Sergi Roberto (Como) – 2 milioni netti
L’ex Barcellona Sergi Roberto, oggi al Como, è un nome di prestigio, ma che non ha più la brillantezza di una volta. Tuttavia, il suo stipendio resta superiore a quello di Kvicha, un calciatore che con ogni tocco di palla regala emozioni inestimabili. Cosa che a Sergi, con tutto il rispetto, non accadeva neppure durante gli anni d’oro catalani.
4. Elseid Hysaj (Lazio) – 2 milioni netti
Elseid Hysaj è un solido terzino destro e i tifosi del Napoli di sicuro lo ricordano molto bene, ma è davvero difficile confrontare il suo apporto a quello di Kvaratskhelia. Hysaj si porta a casa 2 milioni netti, un guadagno che Kvicha – dopo gol, assist e scudetti – ancora non ha mai visto.
5. Zeki Celik (Roma) – 2 milioni netti
Il difensore turco della Roma, Zeki Celik, svolge il suo lavoro in modo regolare, ma di certo non è uno che accende il pubblico. Eppure, per 2 milioni netti l’anno, la Roma lo mantiene in rosa con uno stipendio di poco superiore a quello del miglior dribblatore di Serie A.
6. Florian Thauvin (Udinese) – 1,8 milioni netti
Anche se percepisce un guadagno simile a quello di Kvicha, Thauvin ha faticato a imporsi in Italia, nonostante un passato luminoso in Francia. L’Udinese ha puntato forte su di lui e soprattutto all’inizio di quest’anno Thauvin sembrava star ripagando bene la fiducia, ma ovviamente, a conti fatti, l’impatto del georgiano è tutta un’altra storia.
7. Lucas Beltràn (Fiorentina) – 1,8 milioni netti
La Fiorentina ha investito in Lucas Beltràn con l’idea di coltivare una giovane promessa, eppure i 1,8 milioni netti del suo stipendio non hanno lo stesso peso di quelli presi da Kvaratskhelia, che guadagna la stessa cifra ma con un impatto di livello superiore.
8. Andrea Petagna (Monza) – 1,8 milioni netti
Petagna, noto per il suo fisico robusto, è passato per diversi club in Italia, diventando un attaccante di esperienza. Ma la sua capacità di segnare e creare occasioni non è mai stata al livello di Kvicha. Lo stipendio? Identico, e qui nasce il vero paradosso.
9. Che Adams (Torino) – 1,8 milioni netti
Arrivato al Torino, Adams ha subito attirato l’attenzione per le sue caratteristiche fisiche e per il gioco aereo. Tuttavia, guadagnare quanto Kvaratskhelia, quando quest’ultimo è il cuore del Napoli, sembra una vera provocazione.
10. Ben Godfrey (Atalanta) – 1,8 milioni netti
Difensore inglese con grande prestanza fisica, Godfrey è utile per rinforzare la difesa dell’Atalanta. Ma quanto può essere paragonato all’effetto Kvicha? Entrambi guadagnano 1,8 milioni netti, ma solo uno dei due ha rivoluzionato una squadra e trascinato i tifosi.
Kvicha è in un momento cruciale. Come già detto, a San Siro ha toccato quota 100 presenze con il Napoli, una statistica che racchiude l’importanza del suo apporto alla causa azzurra. La trattativa per il rinnovo va avanti, ma la domanda è: quanto tempo può permettersi di aspettare il Napoli prima che altre squadre fiutino l’occasione? Con uno stipendio simile a quello di questi 10 nomi, è difficile credere che un talento simile possa resistere a lungo.
Considerando tutto questo, ci si chiede: quanto durerà la pazienza di un talento come Kvicha Kvaratskhelia? In un mondo dove persino i piedi di piombo sembrano meritare cifre spropositate, vedere Kvicha continuare a dare tutto con uno stipendio modesto è come osservare un’eccezione che conferma la regola: non sempre il talento viene premiato come merita.
Nel mentre il Napoli sembra essersi finalmente seduto al tavolo delle trattative, il club propone un sostanzioso rialzo a 6 milioni netti l’anno, in linea con quello di un certo Romelu Lukaku. Kvicha, però, non si accontenta e punta agli 8 milioni: non un capriccio, ma forse un segnale che qualcuno di grosso, magari come il PSG, potrebbe farci un pensiero. I parigini lo avevano già sondato in estate e, in un calcio dove le sirene internazionali suonano come un valzer di milioni, è difficile ignorare un’offerta del genere.
Ma forse, nel calcio moderno, dovremmo davvero iniziare a chiederci se siamo più affezionati ai contratti dei giocatori che alla loro magia sul campo.
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