Adani durissimo contro Allegri dopo Inter-Juve di ieri sera, ma anche l’opinionista tv commette lo stesso errore del tecnico bianconero.
È finita 1-0 la sfida di vertice tra Inter Juventus, con i nerazzurri che vanno a +4 sui bianconeri quando devono ancora recuperare una partita. Se non è un match point, recuperando la metafora tennistica lanciata da Max Allegri nel pre-partita, poco ci manca. Ma a margine di questa sfida ce n’è stata un’altra che sta facendo discutere i tifosi: quella tra l’allenatore toscano e il suo vero grande rivale, l’opinionista tv ed ex calciatore Lele Adani.
Parlando a ‘La Domenica Sportiva’ su Rai 2, l’ex difensore interista ha attaccato implicitamente il tecnico della Juve, con cui già si era scontrato ai tempi di Sky nel 2019. Adani sostiene che non si possa dire che l’Inter è sulla carta superiore alla Juventus, e che anzi è più vero il contrario, almeno come valori ideali. I nerazzurri sarebbero invece stati in grado di diventare migliori dei rivali attraverso il lavoro della società e del loro tecnico.
Indirettamente, quindi, il commentatore ha contestato l’efficacia del lavoro di Allegri, che partendo da un materiale tecnico migliore di quello di Inzaghi non è riuscito a ottenere i suoi stessi risultati. Adani fa alcuni paragoni molto precisi in merito agli acquisti recenti delle due squadre: da un lato Darmian e Acerbi, per esempio, e dall’altro Bremer e Danilo. Oppure Mkhitaryan, Calhanoglu e Thuram opposti a Locatelli, Rabiot e Vlahovic. In poche parole, Adani smonta la retorica di Allegri che ha sempre descritto la sua come una squadra di outsider di fronte alla corazzata nerazzurra.
È di nuovo Adani contro Allegri, ma tra i due non vince nessuno
La narrazione sulla Juve come squadra non da scudetto va avanti da mesi, e ha chiaramente fatto il suo tempo. La formazione bianconera ha il monte ingaggi più alto della Serie A (sebbene abbia Pogba al minimo sindacale) e l’allenatore più pagato. E se a questo aggiungiamo che quest’anno non ha impegni di coppa non è possibile considerare una sorpresa la sua posizione in classifica. Tuttavia, se da un lato Adani ha certamente ragione, dall’altro cade nella stessa trappola retorica di Allegri.
Entrambi semplificano ed estremizzano eccessivamente la realtà delle cose. L’Inter ha il vantaggio, rispetto ai rivali, di avere ormai una solida base da arricchire in maniera mirata, mentre la Juve è in una fase di ricostruzione. È chiaro che il lavoro delle due società e dei rispettivi allenatori hanno un peso determinante su queste due situazioni, ma non sarebbe corretto negare le difficoltà attuali della Juve.
I bianconeri hanno accumulato diverse lacune nella loro rosa che devono essere ancora colmate, frutto di una gestione societaria quantomeno discutibile. Che si riflette anche su alcuni ingaggi che oggi non possono non risultare sovrastimati rispetto al rendimento. Ma d’altronde, la battaglia a distanza tra Allegri e Adani riguarda solo marginalmente gli aspetti sportivi, e ha invece molto di personale.