Valentin Carboni era un diamante grezzo e, come aveva preannunciato l’Ad Marotta, con un po’ di rodaggio è esploso: il futuro è suo.
Il girone d’andata del campionato di Serie A è giunto a conclusione con la 19esima giornata, che ha confermato il predominio dell’Inter sulla stagione. I nerazzurri di Simone Inzaghi si sono laureati campioni d’inverno con 48 punti, due in più rispetto alla Juventus, principale inseguitrice. Questa al fotofinish ha strappato i tre punti sul campo della Salernitana. Il segreto della formazione milanese è nell’egregio lavoro del tecnico e della società nella costruzione della squadra, ma anche in ciò che non si vede.
Non si vede in taluni casi perché brilla lontano da casa. Si tratta ad esempio del 18enne Valentín Carboni, trasferitosi in prestito al Monza e inserito dalla Lega Serie A nella top 11 di giornata come esterno destro di centrocampo in un ipotetico 3-5-2. Un riconoscimento che il già nazionale argentino Under-20 merita per l’inserimento graduale e l’esplosione feroce avuta sotto la guida tecnica di mister Raffaele Palladino a partire dallo scorso luglio.
La decisione di cederlo in prestito al Monza insieme al fratello Franco da parte dell’Inter non è stato un gesto di sfiducia. Bensì il tocco d’astuzia del lungimirante Beppe Marotta. Il dirigente nerazzurro era consapevole di non poter garantire spazio al giovane attaccante e che al contempo ne avesse bisogno per potersi affermare. A riprova di ciò risuonano proprio le dichiarazioni dell’Ad, che si era espresso a inizio stagione sul giovane Valentin così: “Sarà la rivelazione della stagione. È destinato a esplodere, un talento che manderemo a giocare in prestito”. Anzitempo fece bene a sottolineare prestito, perché la volontà di Carboni è tornare alla base nerazzurra ma nel frattempo diversi club, fra i quali Valencia e Betis Siviglia hanno chiesto informazioni.
Valentin Carboni, l’Ad Marotta l’aveva annunciato: è esploso il talento argentino
Dopo la prima rete segnata nella sua avventura in Serie A contro l’avversaria Juventus, lo scorso 1 dicembre allo scadere del tempo regolamentare di gioco, Valentin Carboni ha acquisto ancora maggiore sicurezza. Nelle sue dodici presenze in campionato finora, il giovane 2005 ha segnato due reti e tre assist, confermando un’ascesa che potrà soltanto trovare conforto nella seconda parte di stagione fino al termine del prestito secco in Brianza. Ma com’è fatto Valentin? Come ogni buon dieci sudamericano, Carboni è in introverso/timido, ma molto caparbio e attentissimo in campo. Lo sguardo non è mai corrucciato, ma le parole non abbondano. Preferisce lavorare e lo fa mettendo al servizio della sua squadra l’ottima tecnica, che gli consente di mantenere il piglio del gioco.
La gestione iniziale da parte di mister Palladino del giovane talento aveva fatto storcere il naso. In realtà a inizio campionato, al di là di qualche minimo problema fisico, il tecnico napoletano si era affidato a una quadra diversa e a un’esperienza più rocciosa per gestire le pressioni del massimo campionato. Poi ha centellinato l’utilizzo di Carboni fino a dargli sempre maggiore spazio e in effetti da fine ottobre è sceso in campo puntualmente, sebbene 90′ li abbia completati per la prima volta contro il Frosinone in questo inizio 2024.
La formula non è piaciuta a tutti, ma ha funzionato a giudicare dai risultati. Non mentiva il tecnico, quando commentando la sua prima rete affermò: “Ancora non ha capito quanto è forte, ma lo capirà. Io cercherei di tutelarlo: è un gioiello, ma va fatto crescere piano piano, in maniera graduale”. Da seconda punta a sinistra ma anche a destra, insieme a Colpani e alle spalle di Mota, ma anche dietro la punta in un 4-2-3-1: Valentin Carboni ha dimostrato di poter rispondere presente e l’allenatore lo sta studiando, con la serenità che un ambiente come il Monza può dargli per crescere e Palladino per consentirgli di trovare la sua dimensione, mentre fa il bene per la squadra, che condivide un sogno: l’Europa.