Mourinho ha messo le mani avanti sulla sua permanenza alla Roma, ma nel club giallorosso le idee potrebbero essere ben differenti.
Il rapporto tra lo Special One e la Roma non è mai stato certo idilliaco né tanto meno equilibrato. In due stagioni e mezza non si contano le volte in cui il portoghese è stato contestato o è sembrato addirittura a un passo dall’esonero. E poi ci sono state le volte in cui pareva volesse andarsene lui, come si vociferava la scorsa estate, in merito a un possibile interessamento del PSG. Ad ogni modo, Mourinho è rimasto alla Roma, e in vista dell’imminente scadenza del suo contratto ha messo in chiaro i suoi piani.
Ha detto di voler restare, ma lo ha fatto ovviamente a suo modo, specificando che se così non dovesse essere non sarebbe colpa sua. Mette le mani avanti e rovescia la responsabilità sulla dirigenza, come se fosse un piccolo test per vedere chi sta con lui e chi invece no. Bizzarro che questa dichiarazione arrivi subito dopo una deludente sconfitta col Bologna, che ha fatto precipitare i giallorossi a un momentaneo settimo posto in Serie A.
Il suo arrivo nella Capitale, nell’estate del 2021, è stato senza dubbio il primo grande colpo dell’era Friedkin. Ed è indiscutibile che l’impatto del lusitano sull’ambiente romanista sia stato eccezionale, portando grande entusiasmo e soprattutto due finali europee, di cui una vinta. Ma è innegabile anche il rovescio di questa medaglia: fin da subito l’obiettivo del club era qualificarsi alla Champions League, ed è stato mancato per due stagioni consecutive, nonostante investimenti crescenti.
La stagione è ancora lunga, ma è ovvio che se i giallorossi non dovessero arrivare tra le prime quattro in campionato, o in alternativa vincere l’Europa league, parlare di rinnovo non avrebbe alcun senso. Troppi alti e bassi, troppe tensioni: Mourinho si è confermato una figura ambivalente e non sempre semplice da gestire. E la dirigenza del club potrebbe aver deciso che forse è il momento di aprire un nuovo ciclo, sia a livello comunicativo sia sotto il profilo tattico, raramente convincente fin qui.
Per adesso, però, silenzio di tomba dal mercato. Negli scorsi mesi si era parlato di un interesse per Antonio Conte, ma c’è anche chi ha candidato Thiago Motta alla panchina capitolina. Insomma, i nomi su cui la Roma potrebbe andare sono molti, ma al momento non c’è alcuna pista concreta. E la stessa cosa si può dire per Mou: chiuse le piste che conducono a Parigi o in nazionale portoghese, l’Arabia Saudita sembrerebbe l’opzione più probabile. Ma non è affatto detto che lo Special One sia interessato.
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