Manca sempre meno alla qualificazione ufficiale agli Europei. Ma l’Italia ha anche altro per sorridere. Spalletti riporta la gioia.
Un solo punto, manca solo un semplice pari. L’Italia di Luciano Spalletti è ad un passo dalla qualificazione agli Europei del 2024, torneo dove gli azzurri avranno il duro compito di difendere il titolo conquistato tre anni fa. La vittoria contro la Macedonia del Nord all’Olimpico ci ha detto questo, ma ci ha detto anche altro.
La Nazionale è vicina a un importante traguardo, scontato forse qualche decennio fa ma non ora dove l’Italia – parliamoci chiaro – non rasenta un’eccellenza di questo sport. La trasferta di lunedi in Germania contro l’Ucraina (campo neutro per ovvi motivi legati alla guerra) non viene più vista come complicata, agli azzurri basterà non perdere ma senza dubbio non sarà questo il credo di Spalletti. Un gioco votato alla vittoria, non solo per il risultato ma anche bel gioco, quello con il quale mesi fa ha portato il Napoli alla vittoria di uno storico scudetto.
Il 5 a 2 casalingo contro la Macedonia ci ha ridato il sorriso, abbiamo visto con interesse e gioia un match della Nazionale, cosa che non accadeva probabilmente proprio dall’Europeo vinto qualche anno fa. Unità d’intenti, gioco e una squadra il cui collettivo predomina su tutto, Spalletti sta pian piano formando il suo progetto. E senza dimenticare i giovani.
L’attacco Chiesa-Raspadori-Berardi è tanta roba, comunque uno dei migliori 5-6 sul panorama europeo. Per il resto ci pensa Nicolò Barella, tra i migliori interpreti mondiali nel suo ruolo e una difesa mix tra Inter e Juventus, proprio le squadre che in questo momento duellano per lo scudetto. Ma la cosa bella è che nessuno prevarica gli altri, non c’è una stella ma tanti calciatori che lavorano per un solo obiettivo.
L’abbraccio di Darmian e Dimarco con Chiesa, calciatori rivali tra pochi giorni, è la dimostrazione di quello che sta realizzando Spalletti. E non era semplice, soprattutto dopo le dimissioni di Mancini di questa estate.
Gli azzurri non smettono di attaccare, neanche sul 2 a 0 e al momento fa poco o nulla che in difesa si concede qualcosa, si migliorerà anche questo, ma quella intrapresa è la strada giusta. Spalletti lavorerà su questo e anche i calciatori ne sono felici; risuonano nella mente di tutti le parole di El Shaarawy di ieri sera, il calciatore della Roma è felice con questa squadra e a fine match ha dichiarato o meglio sottolineato che in Nazionale gioca molto più vicino alla porta rispetto al credo della Roma di Mourinho.
Situazione simile anche per Chiesa, match winner della sfida con la Macedonia e raggiante per il ritorno al gol, una squadra incentrata sull’attacco e ben lontana dalla sua Juve. Al momento – parliamoci chiaro – l’Italia non è al top europeo, ma Spalletti ha intrapreso la strada giusta e solo cosi la nostra nazionale può avvicinarsi alle Nazionali di Bellingham, Pedri, Wirtz e soprattutto Mbappe. L’Italia c’è per difendere il titolo e Spalletti ci ha ridato anche la voglia di rivedere la Nazionale.
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