Per la panchina del Napoli torna in corsa il nome di Walter Mazzarri. E la mente non può che tornare ad alcune celebri partite.
L’avventura di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli è ormai finita. La parentesi francese si è rivelata ben poco soddisfacente per gli azzurri che adesso, tra polemiche e calendario in arrivo, devono assolutamente riprendere il mano il timone. Chi prossimo tecnico all’ombra del Vesuvio?
Uno dei nomi più caldi è quello di Walter Mazzarri. Senza squadra dopo la sua ultima esperienza a Cagliari, per Mazzarri si tratterebbe di un ritorno, avendo allenato il Napoli dal 2009 al 2013. Un quadriennio molto felice per il Napoli, che è coinciso con il ritorno in Champions League e la conquista della Coppa Italia. Una squadra, quella di Hamsik, Cavani e Lavezzi che è rimasta nel cuore dei tifosi. Per risultati, ma anche per il carattere e quel proverbiale non mollare mai simboleggiato proprio da Mazzarri che, togliendosi la giacca, suonava la carica.
Iniziando proprio dalla sua prima sulla panchina azzurra. Era il 18 ottobre 2009 e all’allora San Paolo si presenta il Bologna. Il Napoli è in piena difficoltà, reduce dalla poco esaltante parentesi Donadoni. I felsinei vanno in vantaggio con Adailton, Quagliarella pareggia nella ripresa. Ma è in pieno recupero che Maggio piazza il grande colpo: 2-1. Napoli fuori dalla crisi: inizia l’era Mazzarri!
Stessa stagione, qualche settimana dopo al San Paolo si presenta il Milan serio candidato allo Scudetto. L’inizio è di quelli shock: pronti via e i rossoneri sono già in doppio vantaggio. Un risultato che regge per quasi tutti i 90′, ma mentre l’arbitro sta pensando già al triplice fischio, accade l’inaspettato. Cigarini trova l’eurogol che accorcia. Poi svetta German Denis: il resto è uno stadio che esplode di gioia per un 2-2 negli annali.
Il capolavoro avviene però contro la Juventus a Torino nella giornata successiva. Trezeguet e Giovinco sembrano aver messo in cassaforte tre punti per i bianconeri. Mazzarri però pesca la carta Datolo, quella sera letteralmente indemoniato. Marek Hamsik accorcia, poi è appunto Datolo che sale in cattedra. Prima segna il gol del pari e poi serve l’assist allo slovacco per il 2-3. Vittoria in rimonta a Torino, risultato che mancava dai tempi di Maradona.
Non si tratta propriamente di una rimonta, ma merita di entrare nel novero. Le sfide tra Napoli e Cagliari in quegli anni si erano sempre decise sul fil di lana. Nella stagione 2010/11, stagione che porterà il Napoli al ritorno in Champions League, al Sant’Elia succede l’incredibile. Un match fino a quel momento fermo sullo 0-0. Punizione offensiva per il Cagliari e tifosi azzurri che guardano con ansia il cronometro. Vuoi vedere che arriva la beffa? E invece da punizione a sfavore parte il contropiede che si conclude con Lavezzi che segna, regala i tre punti a Mazzarri e distrugge i cartelloni pubblicitari.
Infine come non citare il pazzo Napoli-Lazio in cui Cavani si caricò letteralmente la squadra sulle spalle. Un batti e ribatti a suon di gol e azioni. La Lazio va in vantaggio, Cavani la riprende, poi di nuovo Lazio avanti. Negli ultimi 10′ il Matador spiega al mondo perché ancora oggi è uno dei calciatori più amati a Napoli. Tripletta personale, 4-3 risultati finale, e Mazzarri in maniche di camicia che per poco non gli veniva un infarto… come al pubblico presente sullo stadio.
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