Beppe Marotta non ha dubbi. Lo sguardo puntato sul futuro, c’è un aspetto che molti club hanno tralasciato per troppo tempo.
Puntare allo Scudetto pur non essendo favoriti. Beppe Marotta non ha alcuna intenzione di schiodarsi da un punto chiaro ed ineluttabile: non è l’Inter la prima della classe di questo campionato. Al tempo stesso, però, il dirigente nerazzurro ha spiegato come sia impensabile per una squadra come quella nerazzurra presentarsi ai nastri di partenza senza arrogarsi il diritto di competere per la vittoria finale. Questione di ambizioni, di retaggio ma anche di condizioni naturali all’interno delle quali si muovono le squadre delle Serie A.
Condizioni che vedono favorita la Juventus, almeno a detta dello stesso Marotta. Campionato e Coppa Italia, nessun altro appuntamento in agenda: basterebbe questo, a detta dell’amministratore delegato nerazzurro (che anche conosce bene l’ambiente juventino) per partire un passo avanti a tutti. Poi ci sono le altre, ed in prima fila non manca l’Inter.
La chiacchierata con ‘La Gazzetta dello Sport’ è stata molto interessante per due motivi: Marotta ha potuto chiarire politica interna ed estera del suo club. Il percorso in Europa ed i risultato dello scorso anno parlano da sé, e pongono l’Inter all’interno dell’élite del calcio continentale. Guai a pensare di vedere la squadra nerazzurra lontana dai vertici, ed è anche per questo che non si può tenere fuori dalla corsa Scudetto i ragazzi di Inzaghi.
Poi ci sono le questioni interne, che lo scorso anno hanno fatto discutere e non poco. Il caso Skriniar, ad esempio, ha fatto scuola per tutti quei dirigenti che non vorrebbero mai trovarsi nella situazione che ha dovuto sviscerare lo stesso Marotta, alle prese con un giocatore poco chiaro nelle sue intenzioni, come ha spiegato anche lo stesso amministratore delegato.
Dall’altra parte, però, c’è il risvolto di un altro elemento della rosa di Inzaghi ha mostrato un atteggiamento molto diverso. Il rinnovo di Lautaro Martinez, infatti, sembra ormai essere una roba scontata, che aspetta soltanto di trovare la definizione dei dettagli e conseguentemente la firma. Un ingaggio importante (7 milioni all’anno) e un lungo matrimonio che metterebbe tutti d’accordo.
L’attaccante argentino è convinto di sposare l’Inter ancora una volta, il club non ha dubbi nel voler rendere Lautaro la nuova bandiera della squadra. E’ qui che Marotta ha voluto chiarire come la strategia del club verta su un aspetto molto importante, che forse alcune squadre tralasciano nel calcio moderno.
“Avere calciatori fidelizzati è un valore aggiunto: se manca il senso di appartenenza, un giocatore non capisce neppure cosa vuol dire giocare o vincere un derby”, ha detto il dirigente dell’Inter. Un concetto chiarissimo, di grande incisività eppure non centrale all’interno della gestione di tanti club, anche al livello top.
Insomma, il rinnovo di Lautaro mostra a chiare lettere quella che è la ‘mission’ dell’Inter e cosa si vuole fare con i calciatori della rosa nerazzurra. Certo, non si riuscirà con tutti ad instaurare un amore duraturo come si vuole fare (e si farà) con Lautaro, ma la strada è tracciata. Marotta ha svelato la usa ‘arma segreta’.
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