Luciano Moggi si è soffermato sui casi Pogba e Fagioli che hanno colpito nelle ultime settimane l’ambiente della sua ex Juventus.
A differenza delle altre, questa sosta per gli impegni delle varie nazionali è stata molto movimentata. In questi ultimi giorni, di fatto, è letteralmente scoppiato lo scandalo del calcioscommesse che ha stravolto l’intero movimento calcistico italiano.
A rendere pubblica l’indagine della Procura di Torino ci ha pensato l’imprenditore Fabrizio Corona, visto che quest’ultimo ha iniziato ad elencare i nomi dei possibili calciatori impelagati in questa brutta situazione. Tra i giocatori indagati dai magistrati torinesi bisogna registrare i vari Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
Tuttavia, l’unico di questi tre giocatori che già sa cosa dovrà scontare, dal punto di vista sportivo, è Nicolò Fagioli. La Procura della FIGC ha infatti comunicato nella giornata di ieri che il centrocampista è stato squalificato per 7 mesi. Tuttavia, proprio sul giocatore della Juventus di Max Allegri bisogna registrare alcune dichiarazioni di Luciano Moggi.
Juve, Luciano Moggi sui casi di Paul Pogba e Nicolò Fagioli: “Avrei prestato la massima attenzione”
L’ex dirigente della ‘Vecchia Signora’, esattamente ai microfoni ufficiali di ‘TvPlay’, si è infatti soffermato così sulla vicenda del calcioscommesse: “Vicende di Paul Pogba e Fagioli? Non so come le avrei gestite queste due situazioni, ma posso dire che con me come dirigente non sarebbe mai accaduto tutto questo. Avrai prestato la massima attenzione, poi, ovviamente, non sono infallibile neanche io”.
Luciano Moggi ha poi continuato il suo intervento: “Cosa posso dire su Nicolò Fagioli? Si fa prima a parlare dei calciatori che sono della Juventus che delle altre squadre. Se ci sono anche altri due giocatori, perché si parla solo di Fagioli? Sono ragazzi e si sono lasciati un po’ andare. Bisogna aggiustare il tiro. Non si può scommettere sul proprio campionato e sulla propria squadra, ma su una gara che si gioca dall’altra parte del mondo puoi farlo tranquillamente”. L’ex dirigente bianconero ha poi attaccato Gabriele Gravina: “Promette riforme, ma poi non fa mai nulla. Dopo la mancata qualificazione doveva dimettersi. Se restasse a casa nessuno ne sentirebbe la mancanza”.
L’ex amministratore della Juventus, infine, si è soffermato sul momento del calcio italiano: “Bisogna dare una sistemata all’intero ambiente. Quando si dice che la Nazionale non è competitiva, è perché la Federazione lo permette. Quando si gioca contro squadre come l’Inghilterra si perde tranquillamente. Grazie al Decreto Crescita, a parte i campioni presi dalle nostre big, sono arrivati calciatori di seconda o terza fascia”.