Giroud è solo l’ultimo di una lunga serie di attaccanti che si sono dovuti improvvisare portieri. E spesso con risultati anche discreti.
Nel match di Marassi tra Genoa e Milan è praticamente successo di tutto. Nel parapiglia finale abbiamo visto anche Olivier Giroud indossare i guantoni. L’uscita scomposta di Maignan che gli è costata il cartellino rosso, ha costretto Pioli, con cambi finiti, a dover improvvisare. Ed ecco che l’onere di difendere la porta rossonera è toccato all’attaccante francese.
Il quale, dopo aver visto la punizione susseguente il fallo di Maignan, stamparsi sulla traversa, si è reso protagonista di un ottimo intervento in uscita che ha impedito a Puscas di pareggiare, ormai al 105′ la partita. Tre punti che portano la firma di Giroud, ma stavolta, a differenza di quanto capita di solito, il merito non è per qualche gol o assist, ma appunto per il salvataggio nel finale. Situazione insolita, ma non così tanto. Giroud infatti non è il primo e non sarà certo l’ultimo attaccante che, in situazioni di necessità, deve sacrificarsi e indossare i guantoni.
Chi ha qualche anno sul groppone certo ricorderà Ciccio Graziani in un match dell’allora Coppa dei Campioni tra il suo Torino e il Borussia M’Gladbach. Tre espulsi, tra cui l’estremo difensore granata. E a Graziani toccò l’ingrato compito. Un paio di buoni interventi che servirono a portare a casa la rete inviolata. Peccato solo che al Torino in quel frangente servisse la vittoria e Graziani avrebbe di certo fatto comodo in attacco.
Vi immaginate Samuel Eto’o tra i pali? E’ successo! L’attaccante camerunense, che in futuro sarà protagonista con l’Inter, era ad inizio carriera. Nel 2003 sostituì l’espulso Leo Franco in un Maiorca-Athletic Bilbao. Usciamo un attimo dal novero degli attaccanti per citare anche Rio Ferdinand e John Terry. Anche a loro è toccato il sacrificio di difendere i pali delle rispettive squadre. In tempi più recenti anche Walker del City, nel match di Champions contro l’Atalanta si improvvisò portiere.
Torniamo però in Serie A. Nel 2004 David Di Michele prese il posto dell’espulso Handanovic in un Udinese-Lecce di Coppa Italia. Al Lecce sarebbe bastato segnare il rigore per passare il turno. E invece Di Michele disse di no! Come disse di no nel 1999 a Schevchenko Fabio Bilica in un Milan-Venezia. Peccato che, al di là del rigore, la partita finì comunque 3-0 per i rossoneri. Nella stessa stagione andò molto meglio a Lima del Lecce. Ben 11′ tra i pali e tre interventi che consentirono ai suoi di battere la Reggina.
Sempre a Lecce in molti ricordano l’intervento di Gennaro Delvecchio su Fava in un Lecce-Treviso del 2005. Anno dopo Delvecchio indossò nuovamente i guantoni, stavolta della Sampdoria, contro la Reggina. Il caso più eclatante resta però quello di Enzo Perez. Nel 2021 in pieno Covid il River Plate aveva a disposizione per il match contro il Santa Fe solo 11 giocatori di movimento. Nessun portiere, così toccò ad Enzo Perez difendere i pali del River. Con grande successo, visto che il River vinse 2-1 e Perez fu addirittura nominato MVP della partita.
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