Con il realizzato contro l’Atletico il portiere della Lazio diventa il quarto estremo difensore nella storia della Champions a segnare.
Ultimi scampoli di partita tra Lazio e Atletico Madrid. In quella che alla vigilia era stata definita come la partita più complicata del girone, gli uomini di Sarri sono sotto di un gol. Nel naturale arrembaggio finale si getta nella mischia anche Ivan Provedel, estremo difensore dei biancocelesti.
Non una tattica chi sa quanto innovativa, di portieri che si gettano nella mischia per l’ultimo corner ne è pieno il grande libro della storia del calcio. Provedel però trova l’incornata giusta, tra l’altro con un movimento che nulla ha da invidiare alle punte più esperte. Pari raggiunto in extremis e, come logico che sia, titoli dei giornali tutti per lui. Decisamente non male per uno all’esordio in Champions League, già tra i migliori del match prima del gol.
Solo due stagioni fa lottava per non retrocedere con lo Spezia e la Lazio l’aveva preso, in origine, per fare il 12esimo. Oggi invece, guarda come è strano il calcio, è l’eroe della metà biancoceleste di Roma. Uno dei pochi portieri che non solo può vantarsi di aver segnato un gol, ma di averlo fatto anche in Champions League, entrando in un club decisamente ristretto. Sono solo 4 infatti gli estremi difensori che hanno segnato un gol in Champions League. Gli juventini ricorderanno certamente Butt. Tre gol per lui nella massima competizione europea, tutti e tre contro la Juve. A ‘discolpa’ dei bianconeri c’è da dire che Butt era rigorista e può vantare in carriera uno score di ben 33 gol. Sempre su rigore la rete invece di Enyeama dell’Hapoel Tel Aviv contro il Lione nel ko per 1-3 del 2010, mentre l’unico gol su azione prima di Provedel apparteneva a Bolat dello Standard Liegi. Anche in quel caso un 1-1 nel finale, contro l’Az nel 2009.
Il portiere della Lazio non è comunque nuovo al gol. Già nel 2020 in Ascoli-Juve Stabia, campionato di Serie B, Provedel trovò il gol del pari per le Vespe. Pochi a quel tempo avrebbero immaginato che Provedel sarebbe stato in grado di ripetersi, addirittura in Champions League. Un gol del portiere è evento più unico che raro, anche se alcuni estremi difensori nella storia del calcio hanno dimostrato di avere piede (o più spesso una testa) in grado di punire i loro dirimpettai.
Oltre al già citato Butt come dimenticare Rogerio Ceni. Il suo piede ha garantito al San Paolo ben 129 reti. Numeri per cui molti attaccanti metterebbero la firma. Abile battitore di calci piazzati, Rogerio Ceni era una vera e propria sentenza da palla inattiva. Restiamo in Sudamerica con José Luis Chilavert. Tra club, soprattutto il Velez, e nazionale paraguaiana sono 65 le reti messi a segno. E come dimenticarci di Renè Higuita, più che portiere vero e proprio fenomeno culturale: 48 reti, tra cui anche 2 in Liga con la maglia del Valladolid.
E in Serie A? Anche il nostro campionato può vantare una lunga tradizione di portiere goleador. Lucidio Sentimenti tra gli anni ’40 e ’50 fu il pionieri dei portieri rigoristi. Per lui sono 5 centri. Negli anni ’70 Antonio Rigamonti provò ad imitarlo con 3 penalty trasformati. In tempi più recenti come dimenticare Michelangelo Rampulla, autore del pari della Cremonese contro l’Atalanta nel 1993, e Massimo Taibi che nel 2001 con la sua Reggina punì l’Udinese di Luciano Spalletti. Ultimo in ordine di tempo, Alberto Brignoli. Il suo colpo di testa è per il 2-2 contro il Milan regalò al Benevento i primi punti della sua storia in Serie A.
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