Il Napoli non riesce ancora a sbloccarsi totalmente e la squadra che lo scorso anno ha vinto lo Scudetto è ancora lontana da quella attuale. Servono i gol e servono le prestazioni di Osimhen e Kvaratskhelia. Ma anche maggiore compattezza.
Il Napoli di Rudi Garcia inciampa anche dopo la sosta per le nazionali e anche in casa del Genoa neo-promosso. Gli azzurri sono andati sotto di due gol e hanno mostrato diverse difficoltà. Solamente i subentrati Raspadori e Politano hanno riportato il tutto sui giusti binari. O per lo meno hanno garantito alla squadra il pareggio che ha poi portato alla conquista di (almeno) un punto. Ma dov’è finita la compattezza?
Il Napoli è partito bene nell’avvio di stagione, dal momento che alle prime due giornate con Frosinone e Sassuolo ha vinto imponendosi. Complici anche e soprattutto i gol di Victor Osimhen. Ma ha comunque, anche in quelle occasioni, mostrato delle piccole lacune da dover andare a colmare. Piccole incertezze però sono diventate macigni nella gara casalinga contro la Lazio e hanno rischiato di creare un caso anche contro il Genoa.
Nella serata di ieri in Liguria, infatti, il Napoli è apparso in difficoltà, con i padroni di casa che hanno fatto gran parte del match. Alex Meret non è stato sicuro nelle uscite e si è visto sui due gol subiti. Il reparto difensivo non si è rivelato impenetrabile.
Ma a balbettare sono stati anche lo stesso Osimhen e Kvartskhelia che ancora non riesce a dare quel quid in più di cui è capace. Mancano i loro gol, le loro invenzioni. Ma all’intera squadra manca quella compattezza, fisica e mentale, che hanno portato a vincere lo scudetto dopo trentatré anni. Situazione questa di cui è consapevole anche lo stesso Garcia. Le sue parole dopo il match disputato al Ferraris.
Rudi Garcia ha perciò parlato così dopo il pareggio strappato dal Napoli al Genoa: “La reazione c’è stata, abbiamo mostrato carattere, ma avremmo dovuto farlo vedere subito dopo l’intervallo. Abbiamo pagato due gol sugli sviluppi da calcio d’angolo, anche se abbiamo avuto due episodi contro non è questo che vi fa perdere due punti, è perché non abbiamo giocato per novanta minuti. La lezione quindi è esserci dal primo minuto”.
“Può sembrare un buon risultato – ha continuato il tecnico – pareggiare dopo esser stati sotto, ma abbiamo perso due punti. Mi pare ovvio che dovevamo far meglio e che in futuro, già a Bologna, dobbiamo essere protagonisti perché non lo siamo stati dall’inizio”.
“Non cambierei nulla in generale, devo anche mandare dei segnali ai giocatori: Elmas meritava di iniziare e Zerbin meritava di essere impiegato. Al contrario dell’ultima gara, dove i cambi non avevano prodotto nulla, ora invece sì con Raspadori e Politano. I messaggi sono per chi entra, non per chi esce. Era importante dare spazio a chi si allena bene, anche se ci sono grandi giocatori come Kvaratskhelia“, ha concluso.
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