Il rapporto fra la Salernitana e Boulaye Dia sembra sempre più compromesso: un altro episodio arriva a conferma: l’attaccante non è ancora tornato dalla Francia.
Il terzo anno consecutivo della Salernitana in Serie A non è iniziato sotto un’aura serena. Dopo un’estate trascorsa cercando di riconfermare la maggior parte dell’organico e puntellarlo laddove necessario – ad esempio con l’arrivo dell’esperto Cabral – il tecnico Paulo Sousa non vive insieme al patron Iervolino e al Ds De Sanctis i giorni più sereni. Ciò è dovuto al comportamento dell’unico attaccante granata capace di arrivare, ad oggi, in doppia cifra, ovvero Boulaye Dia.
Il 26enne ex Villarreal è l’emblema di quanto la società sia disposta a investire nel futuro della Salernitana, avendo realizzato per il suo cartellino una spesa di circa 14 milioni di euro. Chiaramente onerosa per una neo-promossa la cui dirigenza si è appena insediata nell’universo del pallone. Un’ulteriore dimostrazione della competitività che s’intende dare al progetto è giunta quando in estate la Salernitana ha resistito alle chiamate per il suo attaccante.
Proprio una di queste telefonate ha generato la scomoda situazione che oggi vivono i granata. Durante l’ultimo giorno di calciomercato, Dia ha ricevuto tramite i suoi agenti una proposta dal Wolverhampton. L’offerta però non era per nulla vantaggiosa per il club di Iervolino. Si trattava di un prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni di euro, ovvero la metà della valutazione del cartellino che ne fa il club. Inoltre, i tempi erano ormai troppo stretti per pensare a un sostituto. Netto è stato il rifiuto della Salernitana, infastidita anche dal fatto che gli inglesi avessero approcciato direttamente con l’entourage dell’attaccante, scavalcando il club.
Salernitana, guerra fredda con Boulaye Dia: i fatti
Il rifiuto opposto dalla Salernitana non è stato digerito dal giocatore, il quale l’ha vissuto come un limite al suo avanzamento professionale. Piuttosto che cercare la via del dialogo con i vertici della società, Dia ha optato per saltare due allenamenti. Un atteggiamento che ha costretto il tecnico Paulo Sousa a non convocarlo per la gara contro il Lecce. Il Ds De Sanctis in conferenza stampa ha assunto l’onere di motivare la decisione: “Atteggiamenti e comportamenti che hanno dato l’idea che non potesse affrontare una sfida così complicata”. Tradotto: aveva la testa altrove. Una condanna pubblica al suo comportamento, alla quale è seguita una sanzione economica, affinché si evitasse un grave precedente.
Il presidente Iervolino da quel momento ha parlato di un incontro che intende avere con il calciatore, dopo gli impegni con la Nazionale. Boulaye Dia, infatti, ha lasciato Salerno per rispondere alla chiamata del Senegal. La sorte non sembra girare troppo in suo favore e il giocatore è stato costretto a fermarsi durante il ritiro per una lesione al retto femorale. Una prima prognosi ha fatto dedurre che saranno necessarie solo due settimane di stop. Tuttavia, la Salernitana ha richiamato al centro sportivo il giocatore per ulteriori esami strumentali.
Che fine ha fatto l’attaccante granata?
Il suo arrivo era atteso per l’inizio della settimana, ovvero lunedì. Tuttavia, giunti a giovedì Boulaye Dia non è ancora stato visto dalle parti di Salerno. Un altro episodio di insubordinazione? La sensazione è che sia ancora in atto una guerra fredda, le cui conseguenze non sono prevedibili. L’attaccante si è recato direttamente in Francia dal Senegal, per motivi personali, di cui aveva parlato alla società, la quale gli aveva dato il consenso.
Come spiega ‘La Gazzetta dello Sport’, non sono stati svelati i dettagli ma non si esclude che gli apparenti motivi di carattere privato abbiano un risvolto professionale. Oppure che il calciatore abbia esteso a suo piacimento un permesso concordato. Fatto sta, che dovrebbe necessariamente rientrare nelle prossime ore e difficilmente sarà esente da un’altra multa. La sanzione economica potrebbe essere il preludio a un altro tipo di braccio ferro e ancora una misura soft per non peggiore una situazione che, nell’interesse generale, è importante ripristinare. Paulo Sousa studia alternative in attacco, ma tocca a Iervolino e De Sanctis la presa di posizione più netta.