Se la Saudi Pro League schierasse una sua rappresentanza in Europa, potrebbe lottare per qualcosa? Ecco la top 11 dei trasferimenti estivi in Arabia.
Quella del 2023 verrà sicuramente ricordata come l’estate in cui l‘Arabia Saudita ha dato il via alla conquista dell’Europa. Il calciomercato è stato letteralmente sconvolto dalle offerte arrivate dai club arabi a tantissimi giocatori europei, che di fronte a cifre astronomiche non hanno potuto, o saputo, dire di no.
L’acquisto più costoso è stato quello di Neymar, passato dal Paris Saint Germain all’Al Hilal per 90 milioni di euro. Dopo di lui Otavio e Malcom per 60 milioni e poi Ruben Neves per 55 milioni. Ciò che ha veramente convinto i calciatori a cambiare drasticamente campionato e vita, però, sono le somme offerte dagli arabi come ingaggio. Cifre clamorose all’interno di contratti altrettanto assurdi. Come quello di Neymar, che percepirà 100 milioni euro annui più una serie di benefit contrattuali come una mega villa, auto, aerei e qualsiasi cosa di lusso si possa immaginare.
La domanda che tutti si fanno, tuttavia, è: ne vale la pena? Chi decide di andare a giocare in Arabia Saudita pensa solo ai soldi o la Saudi Pro League sta davvero crescendo come lega professionistica?
Saudi Pro League, la top 11 dell’Arabia Saudita può battere le squadre europee?
L’obiettivo della lega saudita è chiaro, portare nomi altisonanti, talenti emergenti e chiunque possa dare una mano alla causa in Arabia per far crescere il movimento e contrastare Uefa e, in generale, il calcio europeo.
Al momento, quantomeno in chiave dei singoli giocatori, l’obiettivo è stato centrato. Se La Saudi Pro League volesse, fantasticando, schierare una propria rappresentanza in Europa, la formazione che scenderebbe in campo sarebbe di altissimo livello.
La porta sarebbe di certo occupata da Mendy, a coprire le spalle di Koulibaly, Laporte, Ibanez e Demiral. A centrocampo potrebbero essere schierati Kantè, Milinkovic Savic e Brozovic, mentre l’attacco sarebbe senza dubbio composto da Neymar, Benzema e Manè. Attenzione, perchè da questa ipotetica top 11 abbiamo escluso fenomeni come Firmino Mahrez, Fabinho, Jordan Henderson e tanti altri. Senza contare tra l’altro, Cristiano Ronaldo già presente nel campionato.
Una formazione, dunque, che potrebbe tranquillamente lottare per i trofei europei più ambiti, addirittura con una formazione di riserva al pari dei titolari. Se c’è, in conclusione, una cosa che salta all’occhio e che fa riflettere, è la totale assenza di calciatori italiani tra quelli che, quest’estate, si sono trasferiti in Arabia Saudita. Simbolo di un campionato italiano sempre più di basso livello? O semplicemente dell’assenza di calciatori italiani di livello nel panorama europeo?