L’Inter vorrebbe liberarsi di Asllani, arrivato un anno fa con grandi aspettative ma visto in campo molto raramente e senza mai brillare.
Flashback: estate 2022. L’Inter ha appena concluso l’acquisto di Kristjan Asllani, 20 anni, e uno dei più interessanti registi emergenti della Serie A, dopo l’ottima stagione trascorsa nell’Empoli. Il suo compito sarà quello di dare respiro a Marcelo Brozovic, pedina inamovibile della formazione nerazzurra ma finora sprovvisto di una riserva di livello. Torniamo al presente: estate 2023. Alla chiusura del mercato, si discute di un possibile scambio col Sassuolo tra Asllani e Maxime Lopez, per fare un upgrade.
Una scelta che, sul piano tecnico, non sembra nemmeno così assurda, dato che l’italo-albanese viene da una stagione praticamente ectoplasmatica. Le 29 partite giocate non rendono l’idea di quanto poco il giovane centrocampista sia stato utilizzato da Simone Inzaghi: appena 858 minuti complessivi, per una ben poco invidiabile media di meno di mezz’ora a partita. Solo cinque volte è rimasto in campo per più di un tempo con la maglia nerazzurra.
L’Inter pensa comunque a uno scambio di prestiti, mantenendo il controllo di Asllani: la speranza è quello di vedergli giocare un’altra grande stagione in Serie A, così da riportarlo in rosa. Ma le prospettive per l’ex-Empoli, almeno finché ci sarà Inzaghi in panchina, paiono al momento quasi nulle. Le assenze di Brozovic avrebbero dato spazio al giocatore di mettersi in mostra, ma non gli è mai stata concessa fiducia sul lungo periodo, preferendogli un Calhanoglu adattato a regista. E non si capisce quanto possa giovare al suo futuro in nerazzurro un’altra stagione in un club fuori dalle competizioni internazionali.
L’Inter non crede più in Asllani: cronaca di un fallimento
È indiscutibile che il giocatore sia stato gestito male, acquistato con grandi aspettative ma bocciato praticamente subito, alla prima occasione non sfruttata a dovere. Su questa poca pazienza pesa probabilmente la “ragione di stato” (o di club, in questo caso). L’Inter aveva (e ha tutt’oggi) bisogno di ottenere risultati sul breve periodo, per portare soldi in cassa, fare crescere il brand e attirare investitori che l’aiutino a uscire dal pantano finanziario in cui si trova.
In quest’ottica, il tempo per aspettare i giovani (e cioè, per rischiare) non c’è, e chi vuole il posto in squadra deve dimostrarsi affidabile fin da subito. La stagione scorsa, alla fine, si è conclusa in maniera positiva per la società, e quindi il sacrificio di Asllani può venire grossomodo ridimensionato. Ma sul lungo periodo questa strategia rischia di presentare il conto. E un po’ lo si vede già nella rosa per il 2023/2024.
Esclusi Asllani e Agoumé, che comunque è un esubero, l’unico giocatore sotto i 23 anni è Bisseck, sul quale aleggia lo stesso spettro che ha tormentato l’italo-albanese. Quante possibilità avrà di mettersi in mostra, considerando anche l’arrivo di Pavard? L’impressione è che in nerazzurro i giovani vengano considerati solo scommesse sul breve periodo, e purtroppo l’esperienza di Asllani sa di occasione sprecata per entrambe le parti.