L’Inter aveva iniziato questa campagna di calciomercato nel migliore dei modi, ma poi i piani di Marotta sono andati del tutto a rotoli.
Quando, pochi mesi fa, chiudeva i colpi Frattesi e Thuram, soffiandoli sotto il naso delle sue avversarie, l’Inter sembrava destinata a essere la padrona del mercato. Stava per incassare oltre 50 milioni di euro per Onana, ma aveva già pronti due sostituti, e nel frattempo stava per chiudere con Lukaku e per siglare il colpo Samardzic. Nella situazione di ristrettezza economica dovuta all’infinita crisi di Suning, i nerazzurri erano prossimi a concludere un capolavoro, rinnovando la rosa ma mantenendola di altissimo livello. Oggi, la situazione è invece radicalmente diversa.
Il caso Lukaku è scoppiato tra le mani della dirigenza, così come quello Samardzic. Non si può dare tutte le responsabilità alla dirigenza per queste due situazioni, ma la mancanza di alternative serie dimostrata subito dopo dovrebbe far riflettere. Saltato il belga, Marotta ha ripiegato su due cavalli di ritorno, entrambi ultratrentenni, come Arnautovic e Sanchez. Il cileno, addirittura, doveva aver concluso la sua esperienza in nerazzurro un anno esatto fa, e ora si ritrova nuovamente interista.
Anche l’eredità di Onana si è trasformata in un mezzo incubo. La trattativa per Sommer è durata molto più a lungo del previsto, chiudendosi solamente a inizio agosto e senza che l’Inter sia riuscita a ottenere lo sconto che chiedeva al Bayern. Trubin, invece, si è rivelato un obiettivo fuori portata, costringendo Marotta a ripiegare su Audero. E agli sgoccioli del calciomercato, ancora si cerca un centrale difensivo, con Pavard obiettivo unico e tutt’altro che semplice da portare a casa.
Le note stonate del mercato dell’Inter
Possiamo dire che la stagione è ancora lunga, ma queste prime uscite ufficiali ci mettono davanti anche a un Frattesi che ha sommato appena 29 minuti in due partite di Serie A. Per uno che dovrebbe essere, a tutti gli effetti, il grande colpo del calciomercato nerazzurro, è un avvio deludente, che forse denota che il suo acquisto non era una priorità. D’altronde già l’anno scorso Marotta portò in dote a Inzaghi Asllani, che però è rimasto meno che una comparsa nella lunga stagione dell’Inter.
Muoversi nell’oceano del mercato con la modesta scialuppa delle possibilità economiche del club milanese non è semplice, ma la sensazione è che, saltato il piano A, non ce ne fosse uno di riserva. I già citati Arnautovic e Sanchez sono appunto dei ripieghi emergenziali, che insieme andranno a costare oltre 6 milioni per una sola stagione. E l’affare Pavard risente degli ostacoli posti dal Bayern, poco convinto dell’operazione. Per una difesa che ha perso Skriniar e trovato il solo Bisseck, questo potrebbe essere un grosso guaio.
L’unica consolazione, se così si può chiamare, è il fatto che la situazione dell’Inter non è unica in Serie A. Molti club italiani hanno confermato, questa estate, una carenza di idee e prospettive, risultando spesso incapaci di andare al di là dei soliti nomi che girano da mesi, accostati ora a un club ora a un altro. Certo, dalla squadra finalista della Champions League forse sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di più.