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Serie A

Mancini, staff non al completo in Arabia Saudita: hanno rifiutato

Roberto Mancini è stato nominato commissario tecnico dell’Arabia Saudita, ma alcuni membri del suo staff non lo seguiranno

L’Italia e Roberto Mancini hanno definitivamente messo fine al rapporto che li avrebbe legati fino al 2026. Una decisione dettata da “motivi personali“, secondo le dichiarazioni dell’ex ct azzurro. Quel che è chiaro, però, è che il ciclo del Mancio era finito già dopo la qualificazione fallita a Qatar 2022. Le cose sono andate avanti comunque, visto che la FIGC non avrebbe potuto esonerare un allenatore con un contratto così lungo. Quel ruolo adesso è di Luciano Spalletti, che affronterà le partite con Macedonia del Nord e Ucraina avendo pochissimo tempo per preparare la Nazionale.

Mancini (ANSA) SerieANews.com

Mancini ha subito tantissime critiche per il suo addio improvviso, soprattutto perché successivamente è arrivato l’annuncio come nuovo ct dell’Arabia Saudita. Un contratto da 25 milioni di euro netti a stagione fino al 2027. Scoppia, però, il caso dello staff del Mancio. Negli ultimi giorni si è complicata la possibilità di vedere i suoi collaboratori con la nazionale saudita, spaventati dall’idea di cambiare vita e continente per oltre sei mesi l’anno. Mancini sta provando a convincerli, ma addirittura alcuni avrebbero già rifiutato la destinazione per alcune condizioni contrattuali.

Arabia Saudita, i collaborati di Mancini rifiutano

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, a seguire Mancini saranno soltanto Salsano e Lombardo, assistenti tecnici; il preparatore dei portieri Battara; i preparatori atletici Donatelli e Scanavino; l’assistente tattico Gagliardi. Poi c’è chi rifiuta l’Arabia Saudita: ovvero Evani, vice di Mancini; Nuciari e Sandreani, osservatori; Oriali, ex team manager che sta invece valutando con attenzione.

Mancini (ANSA) SerieANews.com

Alcuni aspetti contrattuali non hanno convinto i collaboratori di Mancini ad accettare l’Arabia Saudita. Chi decide di seguire l’ex ct della Nazionale italiana, deve restare almeno 183 giorni l’anno nel Paese per motivi fiscali, altrimenti si dimezzerebbe l’ingaggio. Inoltre, le temperature saudite impongono gli allenamenti la mattina presto o la sera.

La Federazione vorrebbe godere delle prestazioni dello staff non solo durante i ritiri, ma anche per altre attività a 360°. Non tutti sono convinti di queste opzioni e quindi sono in corso delle valutazioni. Mancini vorrebbe che tutti i suoi ‘fedelissimi’ lo seguissero in questa nuova avventura, in modo tale che si agevoli il suo lavoro. E’ chiaro, però, che anche il fattore familiare conta molto. Non è semplice stare lontano dalla propria famiglia, in un altro continente, cambiando del tutto vita.

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Scritto da
Nico Bastone

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