Il Milan ha annunciato l’arrivo in squadra del difensore argentino, Marco Pellegrino, tesserato dalla Platense: conosciamolo meglio.
Cosa ci fanno nella stessa frase Martín Palermo, Sergio Ramos e una pallina da tennis? Tessono la trama della vita personale e professionale di Marco Pellegrino, il difensore nato a Buenos Aires nel 2002 ed appena arrivato al Milan, in Serie A, nella terra a cui appartiene per metà: suo nonno materno è italiano e ne possiede il passaporto. La storia calcistica del giovane 21enne comincia con una racchetta in mano. Non appena iscrittosi al Club Platense, il difensore sente un’attrazione per il tennis, alla quale corrispondono ottime doti. Guidato dall’insegnante Martín Macías, Marco diviene anche campione della Coppa Vicente López. Perciò in quel momento la sua massima aspirazione è somigliare il più possibile a Juan Martín Del Potro.
Qualcosa però cambia nettamente quando Pellegrino compie 14 anni. S’infittiscono gli impegni sportivi e scolastici, per cui è costretto a prendere una decisione. Non può più dividersi fra tennis e calcio, ma deve dedicarsi con maggiore costanza soltanto a una delle due discipline, se intende farne la sua professione. Così, per quanto l’attitudine alla racchetta sia innegabile, il fascino che esercita il rettangolo verde di un campo da calcio appare irresistibile nei sogni di Marco. Quindi, opta per il fútbol. Poco importa se l’Associazione argentina di tennis l’aveva segnalato come una delle sue più grandi promesse. Il neo-rossonero aveva una sfida più ambiziosa da raccogliere.
Il poster di Del Potro nella cameretta viene facilmente sostituito da quello di Sergio Ramos, la bandiera del Real Madrid, sebbene agli esordi nelle giovanili della Platense Pellegrino si posizionasse in campo da numero 10. Impiegherà del tempo prima di scoprire la sua predilezione da numero 6. Tuttavia, una volta compresa la dimensione nella quale riesce sinceramente a esprimersi al meglio, l’ascesa è inarrestabile. D’altronde, giovanissimo approda in Serie A per 3,5 milioni di euro già 2 milioni di euro di bonus e un 10% in favore della società argentina in caso di futura rivendita.
Marco Pellegrino è un centrale che sa muovere molto bene la sfera e uscire palla al piede. Non disdegna il tentativo di andare in rete di testa, grazie fra l’altro non soltanto allo slancio di un fisico longilineo ma anche ai 184 cm. Tuttavia le carezze al pallone preferisce darle col piede sinistro. La forza fisica potrebbe consentire di accostarlo proprio a Sergio Ramos, ma il connazionale Cristian “Cuti” Romero – sopratutto dopo i Mondiali di Qatar 2022 – ha scalato le gerarchie superando anche lo spagnolo come modello ispirazionale. Il legame con le radici è molto forte e lo resterà anche quello con la Platense. Pellegrino è entrato nell’accademia ad appena otto anni. Il primo contratto da professionista l’ha firmato appena nel 2021. In prima squadra ha collezionato “soltanto” 17 presenze: dal momento del debutto nel marzo 2023 è stato sempre titolare, in uno schieramento a quattro, agli ordini di mister (ecco qui il primo nome menzionato) Martín Palermo.
Da quando ha lasciato il tennis per il calcio, nella carriera di Pellegrino è accaduto tutto in modo estremamente veloce. Tuttavia, sembra non aver mai subito il contraccolpo di una crescita persino troppo rapida. Il merito è della famiglia, che ha sempre avuto estrema cura dell’educazione, della pratica dello sport e di riflesso dell’alimentazione e stile di vita del giovane difensore centrale, di cui ha seguito da vicino ma in silenzio ogni passo. Sarà per questo che c’è entusiasmo ma non turbamento nel dover affrontare l’impegnativa sfida di essere un tesserato del Milan. Mister Stefano Pioli potrà contare su un difensore molto bravo tecnicamente e nell’impostazione da dietro partendo dal centro-sinistra. Praticamente completo e amante delle marcature a uomo. Su palla inattiva potrà essere una risorsa importante. Marco Pellegrino è un calciatore dalle idee chiare. Non molto tempo fa aveva espresso il desiderio di giocare in Europa: è arrivato il momento di dimostrare di averlo meritato, con la numero 31 rossonera: la stessa cifra che l’accompagnato fin dal primo giorno da calciatore. Come un talismano. Sarà l’unico modo per esaudire il secondo desiderio: conquistarsi un posto in Nazionale.
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