A pochi giorni dall’inizio del campionato, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi spiega regole e intenzioni dell’AIA.
La Serie A è alle porte. Pochi giorni ormai al via del campionato italiano, che mai come quest’anno vede diverse squadre intenzionate a lottare seriamente per il titolo.
E se in campo le squadre daranno tutto per svolgere al meglio il proprio lavoro, gli arbitri faranno lo stesso. Sono diverse, infatti, gli obiettivi che Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, vuole conseguire nella prossima stagione. Saranno cinque i punti fondamentali che Rocchi ha spiegato al termine del ritiro dell’AIA.
Innanzitutto il razzismo. “Sono stufo di vedere certe scene. Sul tema della lotta al razzismo dovremo essere molto severi. Il calcio italiano non accetta certe cose”, ha dichiarato Rocchi, annunciando che al primo accenno di razzismo di qualsiasi genere verrà fermato il gioco.
Poi il tema delle proteste e della tutela degli arbitri. “Gli arbitri devono farsi rispettare”, ha dichiarato Rocchi annunciando sanzioni immediate a qualunque protesta smodata di allenatori e calciatori. L’obiettivo è mandare anche un segnale sociale nei confronti degli arbitri giovani che subiscono violenze nei campionati minori.
Per quanto riguarda il campo, invece, i provvedimenti saranno principalmente tre dal punto di vista arbitrale.
Il primo è legato ai recuperi. Gianluca Rocchi ha spiegato che non si tratterà di maxi-recuperi ma di recuperi congrui. Ciò che il designatore vorrebbe certamente evitare è di vedere partite senza recupero, perchè ritiene impossibile che non si sia perso tempo. Dunque verranno recuperati anche i minuti persi durante le esultanze, ad esempio, come da indicazione dell’ultimo International Board di marzo.
Il secondo provvedimento riguarda la linea, già adottata lo scorso campionato, in merito ai rigori. Stop ai “rigorini”, per adeguare il calcio italiano a quello europeo e rendere il gioco più scorrevole e meno frammentato.
L’ultimo, ma non meno importante, cambiamento è relativo alla designazione degli arbitri giovani per le partite considerate “big match”. Le dimissioni di Irrati e Valeri, che sono entrati nella squadra dei “varisti” (anche questa è una novità: la separazione della carriera arbitrale), costringe Rocchi a puntare sui “giovani” come Marchetti, Colombo o Ayroldi anche nei match più delicati. Senza dimenticare Ferrieri Caputi, la prima donna ad arbitrare una partita di Serie A lo scorso ottobre.
Diverse novità dunque, che hanno l’obiettivo di migliorare le partite e anche il ruolo complicatissimo dell’arbitro.
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