Alvaro Morata di fronte ad un bivio: rifiuterà la corte dei sauditi per giocarsi le sue chance nella Roma di Mourinho?
Ormai, quando sono passate già due settimane di calciomercato e la sessione estiva ha esaurito il suo primo quarto, l’abbiamo capito: i protagonisti assoluti sono, e saranno almeno fino ad agosto, gli sceicchi sauditi. O meglio, il fondo PIF e tutto il progetto che mira a fare della Saudi League un nuovo centro del calcio mondiale.
Non che sia una novità: ci hanno provato, con un po’ di solita spocchia yankee a dire il vero, gli statunitensi già 50 anni fa. E ci hanno riprovato dopo 20 anni, in concomitanza con il Mondiale in patria, ma alla fine si sono dovuti arrendere all’evidenza che era il ‘soccer’ a doversi adattare al calcio e non viceversa. Ci hanno poi provato i cinesi, ma anche qui tutto è naufragato, anche per scelte politiche, nel giro di pochi anni. Ci stanno provando gli arabi.
Prima gli emiratini e i qatarioti, tra Mondiali, City e PSG. Adesso è il turno dei sauditi, con l’ambizioso progetto, legato ad una visione che vede il calcio come soft power, di fare della Saudi League un centro del calcio mondiale. E per farlo non stanno certo badando a spese. Ronaldo e Benzema sono i due colpi da novanta, ma accanto a loro anche una sfilza di giocatori nel pieno della carriera: Milinkovic-Savic, Brozovic, Koulibaly. Potevano dire ancora la loro in Europa? Certamente. Ma alla fine hanno scelto il nuovo El Dorado del calcio.
Fin quanto questi campionati emergenti erano una sorta di pre-pensionamento per campioni sul viale del tramonto o seconda chance per qualche buon sudamericano che non era riuscito a sfondare in Europa, diciamoci la verità, la cosa preoccupava poco. Adesso invece i sauditi sembrano fare sul serio. Giocatori, non ancora 30enni, con offerte e richieste anche da big europee, da squadra che giocano la Champions League, che invece di giocarsi le carte nel Vecchio Continente scelgono la Saudi League.
In questo contesto, in cui i vari epiloghi delle trattative di mercato sembrano contrassegnati tutti dal volo verso Riad, Alvaro Morata potrebbe rappresentare una delle poche eccezioni. Sul tavolo dell’attaccante dell’Atletico Madrid nei giorni scorsi è arrivata una proposta, inutile utilizzare aggettivi di sorta per definire la quantità di denaro perché già avete capito, dal Al Ettifaq. Sull’altro lato del tavolo c’è invece la proposta della Roma.
E Morata a quanto pare sembra aver deciso, anche grazie all’intercessione di Dybala, suo grande amico dai tempi della Juventus, di lasciar perdere i soldi sauditi. Certo, nemmeno a Roma guadagnerà spicci, ma di questi tempi dire no ai sauditi potrebbe essere un qualcosa di decisamente insolito. Eppure Morata potrebbe farlo, con la palla che passa alla Roma e a Tiago Pinto che devono trovare l’accordo con l’Atletico. A Madrid aspettano, a Trigoria lavorano, sugli spalti dell’Olimpico sognano: Dybala-Morata-Mourinho, un trio di tutto rispetto. Perché in fondo tra la ricchezza eterna e la Città Eterna ci sono ancora alcuni che preferiscono la seconda.
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