Le squadre italiane spendono tanto in commissioni agli agenti, ecco le cifre del 2022 con un occhio alle dinamiche attuali.
I procuratori oggi occupano un ruolo dominante nell’ampio mondo del calcio. La crescita che hanno avuto negli ultimi anni come categoria è stata esponenziale, tanto da preoccupare squadre e istituzioni.
La Gazzetta dello Sport ha riportato le cifre incassate dagli agenti dei calciatori nel 2022, e le cifre sono clamorose. Il report di Fifa e Figc è piuttosto chiaro, e tra quelli che hanno speso di più c’è proprio la Serie A. I club italiani, nel 2022, occupano il secondo posto con 79 milioni euro pagati in commissioni ai procuratori, dietro solo alla Premier League, nettamente distaccata con 181,3 milioni di euro. Ci sarebbe inoltre da considerare che il quadro riportato da Fifa è parziale, perché non considera i trasferimenti interni, con i quali le squadre italiane arriverebbero a circa 205 milioni di euro.
Figc riporta, inoltre, che la squadra che ha pagato più di tutti per procure e intermediazioni è la Juventus, che ha sborsato circa 51 milioni, seguita da Roma e Inter (che hanno superato quota 20 milioni), e quattro squadre (Napoli, Fiorentina, Milan e Udinese) che hanno superato quota 10 milioni.
Commissioni agli agenti, le riforme di Fifa e la deriva dell’Arabia Saudita
La questione delle commissioni ai procuratori dei calciatori è stata ampiamente discussa e studiata, tanto da costringere Fifa a prendere provvedimenti con una riforma. Entrata in vigore a gennaio, la riforma si basa su tre punti fondamentali:
- In base allo stipendio del suo assistito, il procuratore potrà ricevere un massimo del 3% o del 5% (se lo stipendio del calciatore è inferiore o superiore ai 200.000 euro)
- Il tetto di commissioni sale al 6% o al 10% se l’agente rappresenta sia calciatore che squadra acquirente (sempre in caso di stipendio inferiore o superiore ai 200.000 euro)
- Se l’agente rappresenta la squadra venditrice la sua commissione sarà pari al 10% dell’operazione.
La riforma, inoltre, introduce un albo a cui si accede tramite un esame. Infine, il divieto di rappresentare più di due parti dell’operazione (a meno che non si tratti di calciatore e squadra acquirente).
Una riforma alla quale Fifa ha dovuto ricorrere per mettere un freno ad una dinamica disastrosa che stava prendendo piede nel mercato calcistico. Dinamica oggi alimentata dall’entrata in gioco dell’Arabia Saudita che, grazie alle offerte clamorose che sta presentando ogni giorno, sta contribuendo alla crescita degli agenti e delle loro commissioni. Il tutto a scapito dei club europei che, in particolare modo le squadre di Serie A, non possono competere con certe cifre.