Italiano è alla fine di un ciclo eccellente alla Fiorentina: fare meglio, alle condizioni attuali, pare impossibile. Meglio guardarsi intorno.
È stato appena nominato allenatore del mese di maggio in Serie A, nonostante le cose migliori quest’anno le abbia decisamente fatte fuori dal campionato. Mercoledì la sua Fiorentina ha sfiorato la conquista della Coppa Italia, perdendo 2-1 in finale con l’Inter, e il prossimo 7 giugno si giocherà la Conference League col West Ham. Dovesse vincere, Vincenzo Italiano riporterebbe un trofeo a Firenze per la prima volta dal 2001 (la Coppa Italia conquistata da un giovane Roberto Mancini). E sarebbe addirittura il primo titolo internazionale dalla Coppa italo-inglese del 1976.
Ma già così, con due finali di coppa in una sola stagione, l’anno dopo aver ricondotto la Fiorentina a giocare le coppe europee per la prima volta dal 2017, la sua esperienza in viola va considerata un successo. Soprattutto se pensiamo al contesto che ha circondato queste due stagioni. Italiano è arrivato a Firenze dopo aver condotto in Serie A e poi salvato uno Spezia apparentemente con scarsi mezzi tecnici. Ma in viola non ha certo incontrato vita facile, in termini di opportunità di mercato.
L’estate del 2021 ha segnato al fine di un ciclo (molto deludente) e l’inizio di un altro. La Fiorentina aveva ceduto Ribery, Lafont, Lirola, Pezzella e Borja Valero, dopo aver passato le tre stagioni precedenti a lottare per salvezza più che per le coppe. Ma l’unico vero investimento fatto da Commisso nella squadra era stato Nico Gonzalez (24,5 milioni allo Stoccarda per lui), mentre Odriozola e Torreira erano arrivati solo in prestito. Dopo appena sei mesi, peraltro, eccellente, Italiano s’era visto sfilare Vlahovic dalle mani, sostituito con gli inconcludenti Cabral e Ikoné. E la scorsa estate non è stata molto diversa.
Per ragioni economiche, Commisso ha scelto di non riscattare Odriozola né tantomeno Torreira, che era il vero giocatore imprescindibile (anche più di Vlahovic) della squadra di Italiano. Al loro posto sono arrivati in saldo Dodo, Mandragora, Barak e Jovic, ma di fatto nel giro di sei mesi la Fiorentina di Italiano era stata smantellata da cima a fondo. Nonostante questo, il tecnico ex Spezia è riuscito a raggiungere la finale di Coppa Italia e quella di Conference League.
Ma al momento sembra difficile dare continuità a questi risultati. L’operazione Jovic è stata un buco nell’acqua, e la prossima estate Commisso potrebbe pensare di cedere almeno uno tra Milenkovic e Nico Gonzalez. Di fronte a un altro rischio di ridimensionamento tecnico della rosa a sua disposizione, Italiano dovrebbe seriamente considerare le sue opzioni. Fare meglio di quanto visto in queste due stagioni, nelle condizioni attuali, pare seriamente difficile.
Ieri, a ‘SportMediaset’, Aurelio De Laurentiis ha messo le mani avanti, rivelandosi come un grande estimatore del tecnico della Fiorentina. Il Napoli sembra l’opzione migliore per il suo futuro: campione d’Italia, una buona base su cui costruire, club ambizioso. Italiano ha un’impronta tattica vicina a quella di Spalletti, sa lavorare coi giovani, è alla ricerca di progetto stabile e, per di più, ha uno stipendio contenuto (1,7 milioni a stagione). Il matrimonio sembra scritto nelle stelle, ma a prescindere da come andrà con De Laurentiis, il tempo dell’allenatore di Karlsruhe in viola pare essere agli sgoccioli.
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