Per una volta sereneo e sorridente, Tiago Pinto ha parlato prima del match col Bayer Leverkusen: svelati alcuni aneddoti
Nell’inferno della Bay Arena, col pubblico e la squadra di casa che le hanno provate tutte pur di vincere la resistenza della Roma, i giallorossi sono riusciti ad uscire indenni, strappando il pass per la finale di Budapest, in programma il 31 maggio.
Si tratta della seconda finale europea consecutiva dopo quella, vincente, di Tirana lo scorso anno, quando i capitolini sconfissero il Feyenoord fregiandosi del titolo di prima squadra in assoluto a vincere la ‘nuova’ competizione UEFA. L’arrivo all’ultimo atto dell’Europa League è un traguardo di grande prestigio anche per il Dg del club giallorosso Tiago Pinto, che assieme al connazionale Mourinho si sta specializzando nell’arrivare fino in fondo alle kermesse per club del Vecchio Continente.
Intercettato da Sky Sport pochi minuti prima del fischio d’inizio del match in terra tedesca, l’ex dirigente del Benfica si è prestato ad un simpatico giochino stimolato dalle domande dei giornalisti. La curiosità ruotava attorno a presunti rituali pre-partita che Pinto avrebbe messo i atto nei turni precedenti. E se avesse intenzione di riproporli in occasione della semifinale. La risposta ha scatenato la curiosità – che è rimasta però non soddisfatta – dei tifosi della Roma.
Tiago Pinto in versione ‘Non è vero ma ci credo’
Parafrasando il titolo di una famosissima commedia di Peppino De Filippo, il portoghese non ha negato di ricorrere alla scaramanzia, sebbene questo sia stato un segreto inconfessabile fino alla suddetta intervista: “Le mie scaramanzie? Dico di non averne per non deludere tutti quelli che mi ritengono intelligente (e intanto ride, ndr), ma anch’io le ho. Però non le dico…”, ha dichiarato il Dg.
Emergono dunque dei particolari, legati al comportamento e alle abitudini di persone vicinissime alla squadra, che se fossero conosciuti sarebbero resi assolutamente obbligatori. Per lo meno dai tifosi giallorossi ovviamente. Tiago Pinto, da vero scaramantico, non elenca le sue scaramanzie. Altrimenti potrebbero non funzionare più, tra l’altro.
Intanto ‘stregonerie’, ritualità, e manie a parte, la Roma è davvero arrivata fino in fondo. Ora resta solamente l’esperta squadra iberica tra gli uomini dello Special One e la conquista di un altro importantissimo allora europeo. Vincere l’Europa League significherebbe poter disputare, il prossimo anno, la finalissima di Supercoppa Europea contro la vincitrice della Champions. Oltre ad aver garantito l’accesso alla fase a gironi della suddetta competizione. Il che non guasta, visto che in campionato le cose non si erano messe benissimo…