L’ex giudice non ha dubbi, la sentenza è chiara: la possibilità è concreta.
La riassegnazione dei quindici punti di penalizzazione alla Juventus spediscono i bianconeri al terzo posto in classifica, buttando Milan e Inter fuori dai posti in Champions League in un solo colpo.
L’ex giudice ed ex presidente delle Corte Federale Sergio Santoro, ha parlato ai microfoni di TvPlay per commentare la decisione del Collegio di Garanzia, che ha rinviato la sentenza alla Corte federale d’Appello.
“Non saprei dire sulla base di cosa Agnelli rischia la radiazione. Io l’ho assolto in buona parte per la questione della vendita dei tagliandi. Per me il nome Juventus non rappresenterebbe un problema, una vale l’altra. Piuttosto mi sembra strano che la Juventus si sia abbandonata a certi reati. Non ci sono condanne penali. C’è un costante contrasto tra giustizi sportiva e ordinaria”, ha commentato Santoro.
“Che il collegio sia diverso non è un rimprovero, anzi è una garanzia per chi è soggetto a giudizio. La sentenza non è stata completamente annullata. Essendo l’oggetto della sentenza la penalizzazione alla Juventus, io avevo escluso il ricorso per revocazione, ma questo mi fa pensare che il ricorso sia ammissibile. Bisogna soltanto vedere la riduzione dei punti”, ha proseguito.
“Non è scontato chiedere un’altra sentenza, perchè è un problema di incompatibilità. Chi ha preso la prima decisione, è ovviamente restio a rivedere la stessa. E’ sempre un collegio diverso ad esprimere la revocazione, quello del Coni ha semplicemente applicato questo principio. Questo è un punto centrale. Le cause vengono assegnate in ordine cronologico collegio dopo collegio, è un discorso di garanzia di imparzialità. E questo principio manca nella giustizia sportiva”, ha commentato Santoro.
“Infine, è impossibile che verranno ridati i quindici punti di penalizzazione. Ci sarà una decurtazione a potrebbe non essere relativa a questo campionato. Secondo la Juventus, quello commesso non è un illecito sportivo. Le motivazioni della sentenza non ci sono ancora. Saranno molti i punti di penalizzazione, potrebbero anche essere confermati i quindici punti. Se un dirigente commette illeciti che non portano un vantaggio immediato, può esserci anche una non responsabilità del club. Prima era un totem, ma la responsabilità può essere anche del singolo”, ha concluso Santoro.
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