Il legale Mario Stagliano ha spiegato la situazione della Juventus, in vista del 19 aprile con il pronunciamento da parte del Collegio di Garanzia dello Sport.
Al canale di ‘Twitch’, ‘TvPlay_CMIT‘, ha rilasciato quest’oggi un’approfondita intervista Mario Stagliano, avvocato ed ex vice capo dell’ufficio indagini della FIGC. Lo scopo è stato quello di chiarire gli scenari che potrebbero verificarsi il prossimo 19 aprile, quando il Collegio di Garanzia dello Sport si pronuncerà in merito alla penalizzazione di 15 punti in classifica che in questo momento vincola la Juventus.
Il nodo dell’inchiesta è relativa alla gestione dei conti del club da parte del precedente Consiglio di Amministrazione nonché l’utilizzo dello strumento delle plusvalenze nella compravendita dei giocatori. Il legale Stagliano dichiara: “Non conosco le carte e non posso quindi dire cosa rischiano i bianconeri. Sono sorpreso che sia stato toccato solo l’articolo 4. L’obbligo di lealtà era stato contestato alla Juventus, Lazio, Fiorentina e Milan. A nessuna di loro fu contestato l’illecito sportivo, ma nonostante ciò ci furono penalizzazioni pesanti, soprattutto in primo grado”.
Se venisse confermato quindi accertato quanto manifestato dalla Procura federale, la sanzione arriverebbe ad essere particolare pesante, spiega Stagliano. Addirittura l’avvocato afferma: “Anche la Serie B. La Juventus basa la sua azione sul tentativo di dimostrare che la Procura sia venuta a conoscenza del fatto prima della data ufficiale e questo farebbe cadere tutto perché non verrebbero rispettati i 30 giorni previsti dalla legge. Per me la sentenza sul -15 era convincente”.
Nei discorsi relativi all’utilizzo del sistema delle plusvalenze spesso si è fatto menzione al Napoli per ciò che concerne l’acquisto di Victor Osimhen dal Lille. Come spiegato da Stagliano a ‘TVPlay_CMIT’, le condizioni di base sono differenti: “Sono le singole società a stabilire il valore di un calciatore. Tutti i vari precedenti si sono conclusi con la richiesta di archiviazione. Mancano dati oggettivi relativi al valore dei calciatori. In assenza di e-mail, messaggi o intercettazioni si deve prendere atto di un valore dato e la vicenda finisce qui”.
Semplicemente non si può stabilire se una plusvalenza sia o meno fittizia, volendosi basare sul valore del cartellino di un giocatore. In tal senso non sussiste un parametro, come spiega in conclusione l’avvocato: “In assenza di prove non si può stabilire nulla, perché non ci sono dati oggettivi. Il caso della Juventus è diverso perché ci sono intercettazioni. C’è la pistola fumante. In alcune intercettazioni si dice che quella operazione è stata messa a bilancio ad una cifra X solo per questioni di necessità. Torino può andare, dunque, avanti a differenza delle altre Procure”.
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