Baschirotto del Lecce è una delle rivelazioni di questa stagione in Serie A: per lui potrebbe arrivare anche una convocazione in Nazionale.
È uno dei nomi di punta di questa stagione in Serie A, pur giocando in una “piccola”. Federico Baschirotto sta stupendo tutti, alla sua prima stagione nella massima serie, e le voci su di lui si fanno sempre più insistenti. Quelle di mercato, ovviamente, ma anche quelle, ancora più affascinanti, che guardano alla Nazionale di Roberto Mancini. Cose di cui ovviamente è stato chiesto conto al difensore in conferenza stampa.
Non c’era contro l’Inter, domenica scorsa, a causa di un turno di squalifica, ma è pronto a tornare a guidare la retroguardia del Lecce. 25 presenze e 3 gol stagionali, prestazioni di buonissimo livello che lo hanno messo in mostra come uno degli uomini copertina del club pugliese. E dire che la scorsa estate, per prenderlo dall’Ascoli, i giallorossi hanno dovuto sborsare appena 280.000 euro.
Oggi, il 26enne centrale nativo di Isola della Scala, vicino Verona, è tra i nomi più interessanti del campionato italiano. Con il Lecce si trova attualmente in 15a posizione in classifica, a +9 dal Verona terzultimo. La salvezza non è lontana, ma ci sono ancora partite da giocare, e la prossima in casa col Torino, domenica alle 12.30, è senza dubbio una delle più importanti.
Baschirotto in Nazionale? Il sogno del difensore del Lecce
C’è chi lo accosta al Milan per il prossimo futuro, ma il suo profilo inizia a interessare sempre più squadre di alto livello, sia per l’età ancora giovane sia per il cartellino abbordabile. Ma l’interesse più affascinante di tutti è quello dell’azzurro dell’Italia. Il ct Mancini, in questi anni, ha sempre dato prova di essere disposto a sperimentare e accogliere i giocatori a prescindere dal blasone del loro club.
“Alla convocazione in realtà non ci penso. – smentisce le voci Baschirotto – È come l’amore: quando non ci pensi, arriva”. Per adesso Mancini ancora non l’ha chiamato, ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Anche per una necessità di ricambio generazionale, con giocatori come Bonucci e Acerbi che hanno abbondantemente superato i 30 anni. Ma per adesso il veronese pensa solo al Lecce: “Se fa bene la squadra, emerge anche il singolo”.