Il confronto sempre più incalzante tra il Napoli di Spalletti e quello di Sarri. Venerdì la sfida tra i due tecnici toscani.
Ormai è il dubbio amletico che affligge gran parte della tifoseria napoletana, o almeno lo zoccolo più nostalgico e riflessivo. Meglio il Napoli di Luciano Spalletti o il Napoli di Maurizio Sarri? Una risposta definitiva vera e propria sarebbe impossibile da proporre, piuttosto contestualizzare i rispettivi percorsi potrà aiutare chi legge a formulare la propria tesi.
Quel che è certo, è che il Napoli di Luciano Spalletti ha tutto quello che mancava al Napoli di Maurizio Sarri. In primis, la solidità mentale e la capacità di tenere botta anche nei momenti peggiori. Il triennio sarrista all’allora San Paolo è passato alla storia come uno dei più belli e romantici del calcio partenopeo, ma anche come uno di quelli più agrodolci. Due scudetti mancati ed un secondo posto divorato alle spalle della Roma: è nei crolli al momento clou che il Napoli di Sarri risulta perdente con quello di Luciano Spalletti.
Al Napoli di Sarri, però, mancava una rosa di questo livello e un campionato senza corazzate
C’è da dire, però, che al Napoli di Sarri mancava una rosa così ben costruita: due titolari per ruolo e talento in quantità. Qui si spacca l’opinione e la chiave di lettura si moltiplica. Fu colpa di una società che all’epoca non investì al momento giusto? Fu dettame dello stesso Sarri di affidarsi ad una rosa dalle scelte rigide o ristrette? O un mix letale di entrambe le cose? Fatto sta che Spalletti in questo si è dimostrato più adatto alla visione societaria e alla gestione del gruppo. Tenere tutti coinvolti nel progetto, regalando spazio per tutti.
Certo al Napoli di Sarri mancavano anche le 5 sostituzioni, ma quello che mancava soprattutto era una Serie A senza corazzate. Rivale di quella squadra fu una Juventus fresca finalista di Champions League e vera mangia-squadre. Una formazione che sarebbe riuscita a vincere 39 partite su 38, sé necessarie a battere la concorrenza. Concorrenza adesso decisamente più morbida, ma che non svilisce affatto il dominio indiscusso del Napoli di Spalletti.