Andrea Agnelli è tornato a parlare al quotidiano olandese ‘De Telegraaf’, a proposito del progetto della Superlega che coinvolgeva la Juventus.
È sempre tempo di parlare di Superlega. Specialmente in questi giorni, dopo che due ex giudici della Corte di Giustizia della UE hanno dichiarato che secondo loro la sentenza della prossima primavera sarà favorevole alla UEFA. Ma anche i sostenitori del controverso progetto nato e morto nell’aprile 2021 non restano in disparte, e tra essi ovviamente c’è Andrea Agnelli.
L’ormai ex presidente della Juventus è stato tra i principali sostenitori della Superlega, assieme al presidente del Real Madrid Florentino Perez. Il loro piano, emerso pubblicamente quasi due anni fa, non ebbe grande successo e si scontrò con molte opposizioni, fino a naufragare. Ma da allora non ha mai smesso di far discutere, e in tanti si aspettano possa risorgere dalle ceneri da un momento all’altro.
Agnelli è tornato a parlare di questa storia oggi, sulle pagine del quotidiano olandese ‘De Telegraaf’. Ha ricordato che nel 2019, quando era presidente dell’ECA, aveva raggiunto un accordo col presidente della UEFA Ceferin per riformare le competizioni europee. Il progetto era però stato abortito per un passo indietro dello stesso Ceferin, e fu allora che si iniziò a lavorare alla Superlega.
Agnelli di nuovo sulla Superlega: “Ecco cosa non fa nel calcio europeo”
“Con una tale incertezza, non è possibile come club prendere decisioni a lungo termine sostenibili e sane” ha ribadito Agnelli. L’incertezza è ovviamente quella legata al rischio che un club possa non qualificarsi alla Champions League, perdendo grossi introiti stagionali. Per questo motivo, sostiene l’ex presidente bianconero, i club non possono pianificare adeguatamente a livello finanziario.
A parte questo, Agnelli vede un altro grande problema nel calcio europeo così com’è strutturato oggi. “In molte competizioni, nazionali e internazionali, i vincitori sono noti in anticipo. Principalmente a causa degli introiti che i club ottengono dal mercato nazionale”. Un riferimento, spiega, alla Premier League inglese, “rappresentata in maniera generosa nelle fasi finali dei tornei di coppe europee”.