Tra il caso Juventus, il rapporto tra gli agenti FIFA e il ruolo della Serie A tra i principali campionati europei: parla il super procuratore Barnett
Non sono periodi semplici per il mestiere del procuratore. I rapporti con la FIFA sono ai minimi storici e serve dare una svolta quanto prima. Anche perché i punti grigi tra le due ‘forze’ del calcio moderno non sono mancati, ma per il bene e per la credibilità di tutto il movimento mondiale serve trovare delle risposte. E soprattutto delle assonanza.
Farlo, però, sarà tutt’altro che semplice. E lo confermano anche le parole di Jonathan Barnett, uno dei procuratori più influenti d’Europa. Membro chiave della super agenzia ‘CAA STELLAR’, l’inglese ha parlato così ai microfoni di ‘TVPLAY’, in occasione del Football Forum svoltosi oggi all’Hotel Hilton di Roma: “Non ci sono relazioni con la FIFA, perché non abbiamo niente in comune. Sarebbe fantastico riuscire a trovare delle vie di comunicazione, la mia porta è aperta. Purtroppo dall’altra sponda non ci sono stati percorsi condivisi, nessun apertura nei confronti di noi agenti”.
L’agente Barnett a TVPLAY: temi caldi la Serie A e la sua crescita, poi occhio al caso Juventus
Di qui, il super agente Barnett si è spostato anche sul ruolo della Serie A tra i top campionati europei. E in particolare, sulla novella crescita che la lega italiana potrebbe presto rivivere sui fasti dei tempi ruggenti che furono: “L’Italia è un paese veramente importante, vedo molto calcio italiano e mi piace. È un movimento che può tornare ad essere più forte e centrale come prima. Ci sono dei percorsi di crescita che si possono intraprendere”.
Calcio italiano che, però, vive l’ennesimo scandalo: la questione plusvalenze e i punti di penalizzazione inflitti alla Juventus sono soltanto l’ultima pagina grigia del nostro movimento. E sono in molti ad interrogarsi su quale sia la strada migliore da adottare, adesso che sembra essere giunti al punto di non ritorno. A riguardo, però, Barnett si tiene distante e attento dai giudizi. E pertanto, ha dribblato le domande con il più classico dei: “No comment”.