Scontri ultras Roma-Napoli, gestione disastrosa: le cinque domande senza risposta

Sono passati pochi giorni da una domenica folle, con un tratto d’autostrada trasformato in campo di battaglia ma tante domande restano senza alcun approfondimento.

Le risposte ci sembrano sempre le stesse. Ancora una volta, a causa della violenza esercitata da poche centinaia di persone, ne fa le spese la libertà di tutti.

Scontri tra Napoli e Roma
Le foto sugli scontri dell’A1 (Ansa Foto)

Nessun paese al mondo applica i divieti di trasferta e fenomeni di violenza legati al calcio esistono ovunque, la vicina Francia ha vissuto nei mesi scorsi serate molto inquietanti. Altrove la risposta è l’investimento sull’ordine pubblico, la prevenzione, la capacità di coordinamento per monitorare e anticipare i problemi, l’esatto opposto della domenica folle caratterizzata dagli scontri tra le tifoserie di Napoli e Roma.

Il vento che arriva dalle stanze dell’Osservatorio e non solo è ancora colpire tifoserie intere, piuttosto che i protagonisti della vergogna di domenica, con il divieto di trasferta per un determinato periodo di tempo.

Stiamo accettando in maniera silenziosa da anni che un ragazzo perbene, appassionato di calcio non possa acquistare un biglietto di una partita che vorrebbe seguire dal vivo perchè residente nella stessa provincia dei violenti che lo Stato non riesce a fermare. La rotta andrebbe cambiata seguendo quanto accade altrove: certezza della pena per chi commette reati, tutela per i tifosi appassionati e pacifici.

scontri tra tifosi
Tifoso scappa da scontri serieanews.com Lapresse

L’ordine pubblico riguarda tutti noi, le domande su una domenica che poteva diventare tragica

Partiamo da un presupposto: quanto accaduto domenica poteva diventare tragico, la tristezza è che le storie di chi ha perso la vita per la follia della violenza non hanno insegnato nulla.

L’ordine pubblico riguarda tutti noi, è giusto e legittimo porre delle domande a coloro che se ne occupano. Non c’è bisogno di nuove leggi, basta applicare quelle che ci sono con buon senso e intelligenza. Quanto accaduto domenica merita una riflessione pubblica, bisogna andare a fondo sugli errori che hanno consegnato l’autostrada alla battaglia tra fazioni.

Ne abbiamo preparate cinque, saremmo felici se un giorno qualcuno ci rispondesse:

  1. Perché nessuno ha posto obiezioni d’ordine pubblico ad un calendario con le partite di Roma e Napoli così ravvicinate, conoscendo la rivalità e la promessa di scontri che da anni impegna le due tifoserie? Il Napoli a Genova alle 18, la Roma a Milano alle 20:45 con il rischio dell’incrocio pericoloso? Non sarebbe stato più saggio anticipare Sampdoria-Napoli alle 15?
  2. Perché bloccare gli ultras napoletani sull’autogrill Badia al Pino Est quando bastava farli avanzare di 60 chilometri per fare in modo che lasciassero l’A1 in direzione Genova?
  3. Perché è stata chiusa l’autostrada con danni ai cittadini per far viaggiare indisturbati i minivan dei tifosi romanisti senza allo stesso tempo evitare lo scontro? Cosa non ha funzionato nella gestione dell’ordine pubblico?
  4. Oltre alla sacrosanta indagine per accertare le responsabilità dei violenti, ci sarà un’inchiesta interna tra tutti gli enti preposti all’ordine pubblico, dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive ai dirigenti che si sono occupati sul campo della vicenda?
  5. Quando ci sarà un investimento serio per un resytling moderno del sistema d’intelligence e sicurezza nel nostro Paese?
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