Badiashile andrà al Chelsea per 40 milioni, la stessa cifra pagata dalla Juventus per Bremer. Ma il confronto tra i due è veramente impari.
Sono bastati 40 milioni al Chelsea per assicurarsi con un blitz Benoit Badiashile, 22 anni a marzo, uno dei giovani difensori emergenti più seguiti d’Europa. Per il ragazzo di Limoges sono già in corso le visite mediche, e presto inizierà la sua nuova avventura in Premier League. Per il Monaco si tratta dell’ennesima grande plusvalenza della storia recente, ma il trasferimento di Badiashile dovrebbe aprire una riflessione anche sullo stato del calcio italiano.
È chiaro che 40 milioni per un difensore non sono pochi, ma considerando età e prospettive di Badiashile lo si può considerare un piccolo affare. Incidentalmente, la cifra è la stessa pagata la scorsa estate dalla Juventus per acquistare dal Torino Bremer. Il brasiliano arrivava dal clamoroso titolo di miglior difensore della passata stagione in Serie A, eppure il confronto tra lui e il francese sembra abbastanza impari.
A 25 anni, Bremer non aveva ancora giocato nemmeno un minuto nelle coppe europee, né aveva ancora fatto il suo esordio in nazionale. Badiashile, più giovane, è invece già alla quinta stagione da titolare in Ligue 1, ha una lunga esperienza nelle giovanili della Francia, ma ha già pure esordito in prima squadra. E conta addirittura ben 17 presenze tra Champions ed Europa League. Non sarebbe stato meglio, per la Juventus, puntare al francese invece che al brasiliano?
Considerate le condizioni attuali, risulta evidente che Badiashile sarebbe stato un acquisto più a buon mercato rispetto a Bremer, per la Juventus. Ma questa operazione di mercato mette bene in luce uno dei problemi della strategia bianconera sui giocatori: il predominio del mercato locale, invece di una prospettiva più ampia.
È sotto gli occhi di tutti che, da un po’ di tempo, i migliori giocatori del mondo non arrivano più in Italia, e ora da un po’ non si vedono più nemmeno i migliori giovani. I casi dei mancati acquisti di Haaland da parte della Juve, o di Enzo Fernandez da parte del Milan dimostrano che in Serie A non si ha abbastanza fiducia nel concludere simili trattative.
Per contro, il mercato interno al campionato italiano soffre di quella che pare essere una supervalutazione di alcuni giocatori, che spesso arrivano a costare 30-40 milioni senza aver mai giocato in Europa. Cifre sproporzionate rispetto a quelle che circolano spesso fuori dall’Italia, e che rendono ancora più inspiegabile la scelta di puntare al controllo dei giocatori migliori della Serie A invece di avventurarsi a sondare i mercati esteri.
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