Pelé non è mai venuto a giocare in Europa, ma molti club provarono ad acquistarlo, soprattutto in Serie A. Uno più di tutti ci andò vicino.
Pelé ha giocato tutta la vita al Santos, salvo tre anni conclusivi al New York Cosmos, e non arrivò mai a giocare in Europa. I motivi sono variegati, ma essenzialmente possiamo dire che ai suoi tempi il calcio sudamericano era, sia a livello di competizione che di remunerazione, abbastanza competitivo. Soprattutto per un fenomeno come lui, è chiaro. Tanto che nel 1961 il governo brasiliano lo nominò anche “Tesoro nazionale”, per proteggerlo dai club stranieri.
Tuttavia, non pochi del Vecchio Continente avevano cercato di portarlo nella loro squadra. Dopo l’affermazione, appena 17enne, ai Mondiali svedesi del 1958, a lui si interessarono, pare, sia il Real Madrid che il Manchester United. All’epoca, gli spagnoli erano la squadra più forte d’Europa, e si trovavano nel pieno delle celebri cinque Coppe dei Campioni vinte consecutivamente. I Red Devils erano invece una giovane squadra in ascesa, ma in Inghilterra gli stranieri erano molto rari, e riesce difficile immaginare un trasferimento.
A quell’epoca, infatti, la meta favorita dei calciatori brasiliani era la Serie A, come dimostravano giocatori come Luis Vinicio (Napoli) e José Altafini (Milan), che in Svezia era inizialmente titolare al posto di Pelé. A lungo si è parlato di un interesse della Juventus per O Rei, ma ci sono poche informazioni a riguardo. Poi, nel 2016 proprio Pelé rivelò di essere stato vicino al Milan negli anni Sessanta. Ma in realtà si sa solo di un club che arrivò davvero vicino a ingaggiarlo.
Pelé in Serie A: la storia dell’incredibile accordo sfumato
Proprio nel 2016, alla ‘Gazzetta dello Sport’ Massimo Moratti ha svelato che l’Inter aveva in mano Pelé, dopo i Mondiali del 1958. All’epoca, l’ex presidente nerazzurro era un ragazzino, ma suo padre Angelo era proprietario del club, e stava investendo molto per farne una corazzata. Andò così dal Santos con una ricca offerta, a cui il club brasiliano non seppe dire di no. “Ricordo perfettamente che avevamo preso Pelé per la stagione 1958-59. Contratto regolare, firmato e solo da depositare” dice Moratti.
Ma appena si seppe in Brasile, scoppiarono proteste sotto la sede del Santos, anche abbastanza violente. Al punto che un uomo giunse ad aggredire il presidente del club brasiliano, che poi chiese al patron nerazzurro di far saltare la trattativa. “A malincuore, ma papà dovette aderire a quella richiesta. Dall’altra parte del telefono c’era un uomo preoccupatissimo per la sua incolumità”. L’Inter tornò alla carica per Pelé anche negli anni successivi, ma la chiusura delle frontiere del 1966, dopo il disastro con la Corea del Nord, bloccò definitivamente il trasferimento.