Il futuro di Cristiano Ronaldo fatica a definirsi, nonostante la lauta offerta da parte dell’Al-Nassr, ma proprio a tal proposito sorgono degli interrogativi.
Una fiammante Rolls Royce è stata il regalo di Natale per Cristiano Ronaldo da parte della compagna Georgina Rodriguez. Una vettura che arricchisce la collezione patinata del calciatore portoghese, ma qualcuno ci vede anche un palliativo rispetto al presente professionale piuttosto turbolento.
Alla delusione dell’eliminazione del Portogallo dai Mondiali di Qatar 2022 ai quarti di finale per mano del Marocco, si è aggiunta la rottura del rapporto professionale col Manchester United, decisione giunta durante la kermesse, e l’indecisione sui prossimi passi da muovere. Cristiano Ronaldo, infatti, desidererebbe proseguire in Europa ma nessuna squadra del Vecchio Continente è disposta a farsi carico delle ingombranti necessità economiche del lusitano.
Prende sempre più quota l’ipotesi di vederlo in Arabia Saudita, indossando i colori dell’Al-Nassr. La società araba avrebbe offerto circa 200 milioni di euro a stagione, convertendolo così nel contratto ad oggi più remunerativo di sempre, per un calciatore.
Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr: il presidente frena. Ma da dove arrivano i fondi?
Il 2023 dovrebbe aprirsi proprio con la decisione presa dal CR7, ma in realtà sembra che i termini dell’accordo siano ancora lontani dall’essere del tutto definiti. L’ha confermato Musalli Al Muammar, presidente di Al-Nassr, a margine della sfida contro l’Al-Hilal: “Non è vero che è fatta e la maggior parte di ciò che è stato scritto e detto sui media è una bugia”.
In effetti gestire determinate somme non è molto semplice e sorge anche una domanda: da dove derivano i proventi per 200 milioni di euro all’anno? Come farebbe il club di Riyad a permetterselo? Al Muammar ha ricoperto un ruolo nella Federazione sportiva dell’Arabia Saudita ma anche uno consultivo per la General Entertainment Authority, ovvero il dipartimento governativo che regola l’industria dell’intrattenimento nel paese arabo. Tuttavia, a livello patrimoniale sono poche le informazioni a disposizione sul presidente, che non figura fra i più ricchi dell’Arabia Saudita.
Nemmeno il noto Forbes lo menziona. Inoltre, l’Al-Nassr è di fatto proprietà del Ministero dello Sport saudita, ma come l’Al-Hilal e Al-Ittihad si finanzia in modo indipendente e beneficia individualmente di ricchi donatori, fra cui la famiglia reale saudita. Sarà questo il metodo usato per promettere mari e monti a Cristiano Ronaldo? D’altronde ne sono così innamorati che sarebbero disposti a ricorrere ai piani più alti…