Pistocchi ha chiarito i meandri della situazione plusvalenze che coinvolge altre squadre oltre alla Juventus nel suo intervento su ‘TvPlay’
La procura federale della Figc ha chiesto la revoca della sentenza sul caso plusvalenze. La riapertura del processo ha creato grosso fermento e alimentato nuove inquietudini sulla Juventus, che ha subito diffuso un comunicato facendo sapere che continuerà a tutelarsi nella vicenda.
A parlare della situazione, intanto, nella serata di ieri è stato anche il giornalista Maurizio Pistocchi. Il volto noto ha parlato a ‘TvPlay’ facendo il punto di una situazione complessa e abbastanza nebulosa.
Partendo dai vertici della Federcalcio: “C’è stata un’inchiesta conclusa con un nulla di fatto. Oggi, con quanto sta succedendo a Torino, considerata la pubblicazione degli avvisi di garanzia e avendo preso coscienza di una situazione imbarazzante, la procura federale decide di riaprire. Il presidente Gabriele Gravina dovrebbe costringere Giuseppe Chinè a dare le dimissioni”.
Ha poi proseguito concentrandosi sul discorso delle plusvalenze: “Di esse se ne sono servite quasi tutte le squadre di Serie A per mettere a posto bilanci che altrimenti sarebbero stati oggetti di interesse dei tribunali. La situazione della Juventus è diversa perché è una società quotata in borsa. Ci sono gli elementi per un’azione penale, dal falso in bilancio all’aggiotaggio. Secondo le normative internazionali, in molti casi si è trattato di plusvalenze fittizie, senza scambio di denaro ma solo un modo per pareggiare i conti. Secondo la mia sensazione si cercherà di risolvere tutto a tarallucci e vino come è già avvenuto una volta ma questa volta ci sono di mezzo magistratura, borsa e azionisti. Non è semplice. Per un senso di giustizia, direi che chi ha alterato i bilanci deve pagare ma se ad essere inchiodati sono tutti i club di Serie A diventa una questione abnorme. Per quanto riguarda il discorso degli stipendi, abbiamo letto che il codice di giustizia sportiva prevede in casi come questo la squalifica di un mese per ogni giocatore che abbia avuto un comportamento non corretto e sanzioni pure per il club”.
Poi ancora: “Le intercettazioni pubblicate di Cherubini su Paratici sono emblematiche. Parliamo del club più importante del nostro paese da un punto di vista economico e politico, pensate cosa c’è altrove…Sampdoria, Genoa, Atalanta e Udinese sono società che hanno un coinvolgimento pesante. Ci sono poi le altre che non corrono rischi perché non quotate in borsa, ma se dovesse riaprirsi il procedimento sportivo potrebbero rischiare anche loro. Se si manda tutto in cavalleria, il calcio italiano perde definitivamente quel poco di credibilità che gli è rimasto. Il problema è che non cambiano mai le persone ed il pesce puzza sempre dalla testa”, ha chiuso Pistocchi.
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