Ennesimo scivolone in amichevole per il Napoli di Luciano Spalletti, mentre all’Italia del calcio quasi non sembra vero. Sarà il tecnico azzurro a ridersela per ultimo?
Dopo la sconfitta contro il Villarreal in amichevole, qualcuno aveva già iniziato ad allarmarsi. Solito isterismo di un piazza vulcanica come quella napoletana (e lo scrivo da cittadino), ma anche una scaramantica paura che il giocattolo possa essersi rotto. Sensazioni e timori che i tifosi del Napoli sono finiti con l’amplificare dopo la magra figura contro il Lille, ieri ultimo test invernale in vista della ripresa il 4 gennaio contro l’Inter a San Siro.
Imbucata da destra a sinistra, all’Italia del calcio quasi non sembra vero il calo (o presunto tale) della formazione azzurra. Vezzi e retoriche da amichevoli, ma comunque una sconfitta che ieri ha accigliato lo stesso Luciano Spalletti e anche il presidente Aurelio De Laurentiis. E ad ammetterlo è stato proprio il tecnico di Certaldo, che ai microfoni di ‘Sky Sport’ ha tradito un po’ di delusione per la prestazione offerta contro il Lille. E che ora spera di vedere ben altro Napoli nella trasferta di Milano, in programma tra meno di 13 giorni.
La sconfitta contro la formazione di Fonseca, però, è stata soprattutto una sconfitta che ha rinfrancato le avversarie degli azzurri. Scoprire un grado di comune mortalità in una squadra che finora era stata ai limiti della perfezione, è stato un grande piccolo sospiro di sollievo per Milan, Inter, Juventus e tutte le altre che sperano di tenere viva la lotta Scudetto. Ciò detto, vanno considerate un paio di attenuanti che lasciano intatti i buoni auspici che si sono generati attorno il gruppo di Luciano Spalletti.
Non solo la mancanza dei cinque nazionali di rientro negli ultimi giorni, ma anche e soprattutto una differenza di programmazione tra lo stesso Napoli e le sue due ultime sfidanti. Villarreal e Lille erano due organici già al completo (o quasi) e proiettate ad un rientro in campionato anticipato di una settimana rispetto a quello degli azzurri e della Serie A in generis. Fattori che fanno la differenza, visto che la formazione di Spalletti è apparsa girare ad una marcia inferiore in questi due ultimi impegni.
Ragion per cui, nessuna angoscia e nessun timore. Nonostante la piazza di Napoli abbia già pronta la mano sulla katana per fare harakiri, Spalletti non perde il proprio ghigno. Dal 4 gennaio la musica tornerà a cambiare, nella speranza degli azzurri che sia proprio il tecnico di Certaldo a ridersela per ultimo.
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