Contro Antalyaspor, Crystal Palace e Villarreal, Kvaratskhelia è sembrato brillare meno del solito. Nessuna angoscia, è solo l’ultima insensata paura dei napoletani
Quando i problemi non ci sono, spesso uno rischia di crearseli da solo. E in questo la piazza di Napoli è assoluta maestra. Nessun pregiudizio, come potrei? Da napoletano, gli anni mi hanno insegnato che questa è una realtà sempre pronta ad accendersi. Nel bene o nel male, nello sport come in altri contesti. All’ombra del Vesuvio si ha una scarsa conoscenza della parola ‘equilibrio’ e questo, a volte, si rivela più che un punto debole che un punto di forza.
E basterà chiedere a Kvaratskhelia per farsene un’idea. L’ex Rubin è arrivato in sordina, tra lo scetticismo e le risatine per il suo cognome più simile ad un codice fiscale che a quello di un potenziale fuoriclasse. Ora il georgiano è il leader tecnico di una squadra che finora ha stracciato Serie A e Champions League. E che si prepara a vivere un 2023 carico di emozioni e prove olimpiche.
Intanto, la tifoseria napoletana scalpita nel vedere Kvara nuovamente in campo. L’infortunio di novembre lo ha tenuto fermo sino alle prime amichevoli di questa sosta, dove l’esterno di Spalletti è sembrato un po’ appesantito e opaco rispetto alle ultime prestazioni in coppa e in campionato. E di qui, si è accesa l’ennesima e insensata paura della piazza di Napoli: “E se Kvara rallentasse dopo la ripresa?!”.
Kvaratskhelia ha bisogno dell’odore del sangue, le amichevoli non fanno per lui: Napoli stia tranquilla…
Sì, spoiler. Ovviamente è una paura che non sta né in cielo né in terra, per quanto stia serpeggiando tra i tifosi azzurri. E per quanto sia anche una vana speranza di quelli avversari. La verità è che Kvaratskhelia ha bisogno dell’odore del sangue, è uno di quei calciatori che ha il bisogno fisico di sentire il peso della partita. Altrimenti il rischio di specchiarsi in quell’abbacinante talento che si ritrova è più che elevato. Ne è la prova la partita col Villarreal, e ancor prima quelle contro Crystal Palace e Antalyaspor.
Negli States, uno come Kvaratskhelia verrebbe definito come ‘clutch’: un modo hipster e alternativo di identificarlo come decisivo. E se la posta in palio si abbassa, si abbassa anche il livello del suo gioco. Spalletti lo sa bene, per questo lo sta marcando stretto già in queste sgambate durante la sosta. Martellarlo servirà a forgiarlo meglio di prima, a tenerlo pronto per un 2023 che può essere storico per il Napoli. Ragion per cui, i tifosi azzurri stiano tranquilli: il georgiano è solo annoiato (si fa per dire) di queste amichevoli invernali. E già contro l’Inter si vedrà la differenza tra il Kvara in vacanza e quello in pieno orario d’ufficio…