La magia dei Mondiali di Qatar 2022 in Argentina è davvero tangibile e l’episodio di questa volta coinvolge la sorpresa Julian Alvarez.
Le due partenze dalla panchina contro Arabia Saudita e Messico sono state sufficienti per convincere il Ct Scaloni che il posto giusto per Julian Alvarez fosse quello da titolare in campo accanto all’asso Leo Messi. Un cambiamento nelle gerarchie apportato a causa del fatto che Lautaro Martinez in termini di reti abbia sofferto un affanno inatteso, salvo segnare il rigore decisivo in occasione dei quarti di finale contro i Paesi Bassi.
Da bomber giovane e aitante, Julian Alvarez, oggi al Manchester City ma scuola River Plate e soprattutto Marcelo Gallardo, ha colto al volo l’opportunità di scrivere la storia, disputando da titolare un Mondiale ad appena 22 anni.
La sua media gol, in attesa della finalissima di domenica alle 16:00 italiane contro la Francia, è spaventosamente positiva. Si tratta di una rete ogni 91,25 minuti. In totale in 6 match ne ha siglate 4: una contro Polonia e Australia e una doppietta contro la Croazia in semifinale.
Argentina, che curiosità: a Buenos Aires già esiste via Julian Alvarez
Una strada lunga circa 5 km, una delle poche che nel suo centro si apre in 6 vicoli diversi, è la calle Julian Alvarez, una delle storiche della capitale argentina, Buenos Aires. Si estende dal Parque Centenario nella zona di Caballito fino ad arrivare a Palermo, nei pressi del Jardin Botanico. Un’arteria storica e piuttosto trafficata, intitolata a Julian Alvarez, ovvero l’avvocato e politico che partecipò e contribuì con profitto alla Rivoluzione di Maggio del 1810.
Tutt’altro pesto storico ha il centravanti dell’Argentina però il dato è curioso e nella realtà l’impatto sociale di Alvarez è causa di allegria e fanatismo tra i tifosi. Basti pensare che al termine di ogni match di Qatar 2022, fino ad oggi disputato, la gente simbolicamente si è ritrovata proprio in questa strada ed ha cominciato ad apporre sticker e magliette dell’Argentina accanto al nome di Julian Alvarez, in qualche modo ribattezzando la paternità della strada e augurandosi che sia un’anticipazione di buon auspicio.