Messi, l’ex agente: “Non vedevo questo Leo da 5 anni. Diego? Niente paragoni”

Pochi giorni alla finalissima Mondiale tra Argentina e Francia. Ai microfoni di SerieANews.com, l’ex agente di Lionel Messi racconta tutto

Lo ha visto crescere come nessun altro: Josep Maria Minguella è stato l’uomo che a 12 anni ha portato Lionel Messi in Europa e al Barcellona, rendendolo l’icona che è adesso. È stato uno dei suoi primi agenti e, per SerieANews.com, abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con lui in vista della finalissima Mondiale tra l’Argentina e la Francia.

Messi esulta
Messi (LaPresse) SerieANews.com

Domenica la seconda finale del Mondiale per lui: Argentina-Francia può essere il punto più alto della carriera di Lionel Messi?

“A livello internazionale sarà certamente uno dei punti più alti della sua carriera. Può vincere il Mondiale con la sua Argentina: sarebbe un qualcosa di enorme, seguirebbe le orme dei più grandi di sempre e di quelli che sono riusciti a farlo con le rispettive selezioni. E poi sarebbe una storia particolare, considerando che questo in Qatar sarà il suo ultimo Mondiale. Si è preparato tanto per arrivare qui al meglio della propria forma. Sono sicuro che sentirà questa finale contro la Francia come una partita unica e decisiva nella sua carriera”.

Da quanto tempo non vedeva un Messi così coinvolto e voglioso di vincere e soprattutto così decisivo?

“Da almeno 4-5 anni: era dall’ultima Champions League vinta dal Barcellona che non vedevo un Leo così. In quella squadra fu il leader di un gruppo che poi ha vissuto una parabola discendente. E anche lui ne è stato coinvolto. Ora è sbarcato al PSG, ma non ha ancora raggiunto i risultati che ha raggiunto con il Barça. Anche per questo Argentina-Francia è così importante per lui”.

Messi esulta
Messi (LaPresse) SerieANews.com

Messi, l’ex agente Minguella ai microfoni di SerieANews.com: dall’addio al Barça al confronto con Maradona

Le è dispiaciuto vedere Messi andar via da Barcellona? A Parigi sembra un po’ malinconico…

“Beh, senza dubbio. Ho portato Messi al Barcellona quando aveva soltanto dodici anni e con lui anche tutta la sua famiglia. Era un bambino… È cresciuto come calciatore e come uomo in blaugrana, fondando tutta la sua vita sportiva e personale in Catalogna. Purtroppo ha dovuto lasciare il club per circostanze superiori, altrimenti non credo sarebbe andato via. Da socio e tifoso del Barça per oltre settant’anni, è stato un colpo al cuore vedere Messi andar via“.

Esiste ancora un paragone tra Messi e Maradona? Oppure Leo lo ha già superato, come in molti sostengono?

“Non è un problema di confronti o sorpassi. Nella vita e nello sport, il tempo avanza e con questo anche i suoi protagonisti. Vengono fuori calciatori su calciatori, che con tutta l’esperienza degli anni antecedenti vanno a migliorarsi e a migliorare l’intero gioco. Maradona e Messi sono due molto simili calcisticamente, ma hanno vissuto due epoche diverse. Diego è stato il più grande tanto tempo fa, ora Messi lo è dei giorni moderni. Non li confronterei, però, parliamo davvero di due giocatori unici. Ognuno ha conseguito i propri traguardi e ora Leo può raggiungere anche il Mondiale”.

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